A cura della Redazione
«Chi ci pensa adesso ai ragazzi?». La domanda è del rettore della basilica della Madonna della Neve, monsignor Raffale Russo. Il suo grido dallarme allindomani del blitz della polizia, che ha portato dietro le sbarre capi, gregari e fiancheggiatori del clan Gionta, è di quelli che non possono cadere nel vuoto. Perché, passata lenfasi della maxioperazione, con uomini in divisa e mezzi blindati che attraversano le strade del quartiere, resta il problema, serio, della sorte dei bambini ed in particolar modo della loro educazione. «Bene hanno fatto spiega il parroco la magistratura e le forze dellordine a dare un segnale forte della presenza dello Stato, ma la repressione da sola non basta. Senza unadeguata campagna educativa che faccia capire ai ragazzi che ci sono altri modelli e stili di vita, ci ritroveremo, a breve, davanti allo stesso scenario di violenza e degrado. Certe dinamiche possono essere combattute e sconfitte, unicamente attraverso unazione sinergica di tutte le istituzioni presenti sul territorio». In questo contesto la parrocchia resta lunico avamposto di legalità in terra di camorra. Lo sa bene luomo di Chiesa che, durante la sua permanenza a Torre Annunziata, ha formato un gruppo di animatori in grado di relazionarsi con i ragazzi a rischio, «perché anche, e soprattutto, loro hanno bisogno di una guida, di una voce amica che gli indichi la strada da seguire». Da un anno a questa parte è attivo loratorio Madonna della Neve, ma don Raffaele si è spinto oltre, lanciando una proposta davvero innovativa: la pastorale di quartiere. «Nei prossimi giorni - rivela arriveranno in parrocchia tre suore, due provenienti dallEcuador ed una originaria della Colombia che mi affiancheranno nellattività quotidiana. A loro affiderò un compito estremamente gravoso, quello di lavorare sul territorio al fianco dei giovani e nelle famiglie». Unazione di promozione sociale che si affianca ad altri progetti, come quello che ha visto in campo la basilica della Madonna della Neve e lIstituto tecnico Marconi per un corso di recupero scolastico e di uno di teatro che hanno dato la possibilità a giovani disoccupati della zona di sbarcare il lunario beneficando di un gettone di presenza.
CARMINE ALBORETTI