A cura della Redazione
Erano le ore 19.00 circa quando è stato catturato in via Roma a Torre Annunziata anche il quarto componente del commando che venerdì scorso, durante una rapina all´ufficio postale di Pagani, provocò la morte del tenente dei CC Marco Pittoni (nella foto). Si tratta di Gennaro Carotenuto, pregiudicato torrese di 36 anni, già noto alle forze dell´ordine. E´ stato condotto nella caserma dei carabinieri di piazza De Nicola scortato da una decina di auto a sirene e pistole spiegate. Subito dopo sono giunti anche il P.M. Amedeo Sessa e il procuratore aggiunto Raffaele Marino che conducono le indagini. Sembra che sia al vaglio degli inquirenti anche la posizione di un quinto uomo indagato per favoreggiamento. Pare anche che dal primo interrogatorio di Gennaro Carotenuto sia emersa una versione dei fatti contrastante con quella degli altri tre arrestati, Giovanni Fontana, 21 anni, Fabio Prete, 19, e Antonio Palma, 33. E ciò ha indotto a rimandare la traduzione al carcere di Poggioreale del pregiudicato. Alle ore 23.00 l´interrogatorio è ancora in corso con la caserma di Piazza de Nicola sempre circondata da giornalisti, cameramen, fotografi, cittadini e curiosi.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, Carotenuto sarebbe il bandito che, impugnando una pistola, ha dapprima minacciato gli impiegati per farsi consegnare il denaro e poi ha fatto fuoco due volte, colpendo a morte il giovane ufficiale. L´uomo - denunciato più volte per reati contro il patrimonio - è stato bloccato nella abitazione di un parente in Via Roma a Torre Annunziata.
Decisivi sono stati, quindi, i rilievi eseguiti dagli uomini del Ris, la scientifica dell´Arma, che hanno consentito di risalire rapidamente agli indiziati, tutti già conosciuti alle forze di polizia. I carabinieri dei comandi provinciali di Napoli e di Salerno anche oggi hanno continuato a battere l´intera area vesuviana, precludendo così a Carotenuto ogni possibilità di fuga.
Per gli inquirenti, a questo punto, non c´é molto più da scoprire: già ieri, del resto, il pubblico ministero Amedeo Sessa, che ha coordinato le indagini con i colleghi della procura di Torre Annunziata, aveva dichiarato che "il caso potrebbe ritenersi chiuso".
Intanto in Sardegna, a Villarios, paese d´origine della vittima, più di mille persone hanno preso parte ai funerali del sottotenente dei carabinieri Pittoni. Il pellegrinaggio di amici e parenti nella casa dei genitori, in questa piccola frazione del comune di Giba, era iniziato appena si è diffusa la notizia dell´omicidio, ed è continuato fino ad oggi. Toccanti le parole del vescovo di Iglesias, monsignor Paolo Zedda: "Marco - ha detto - si è sacrificato per il bene comune. Un sacrificio, per quanto doloroso possa essere, che ha un senso. Come ha senso, è giusto, il sacrificio di Gesù sulla croce". Tante lacrime in chiesa, davanti alla bara avvolta nella bandiera tricolore.
Una nota a margine. Stasera in via dei Mille, oltre a tanti curiosi e a giornalisti della carta stampata e televisivi, c´era uno schieramento di carabinieri in divisa e in borghese. Ebbene, non ci crederete, ma sono transitate proprio sotto il naso dei militari due coppie di giovani su due moto diverse. Tutti e quattro non indossavano il casco. Non sappiamo se definire questo comportamento, spudorato o imprudente, fatto sta che i militari non hanno potuto fare a meno di verbalizzare i conducenti e procedere con il sequestro dei motorini.