“Ad imperitura memoria delle vittime della strage della Moby Prince, il Comune di Torre del Greco ricorda i suoi concittadini: Ciro Cirillo di anni 19; Domenico Cervini di anni 21; Ciro Frulio di anni 19; Vincenzo Paino di anni 33; Ciro Vitiello di anni 31”.
È quanto scritto sulla targa in pietra lavica che d’ora in avanti ricorderà le cinque vittime torresi di una delle più grandi tragedie della marineria italiana, quella del traghetto sul quale persero la vita complessivamente 140 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio.
La targa è stata apposta e scoperta oggi - giovedì 10 aprile - dal sindaco Luigi Mennella, in occasione del 34esimo anniversario dalla sciagura, al termine di una mattinata che l’amministrazione comunale ha voluto dedicare al ricordo di chi perse la vita sulla Moby Prince in quella tragica serata del 10 aprile 1991 al largo del porto di Livorno, porto da dove il traghetto era partito in direzione Sardegna, ma dove non fece mai arrivo perché completamente distrutto da un rogo seguito all’impatto con la petroliera Agip Abruzzo. “Appena ci siamo insediati – ha detto il primo cittadino, alla presenza tra gli altri dell’assessore Laura Vitiello – abbiamo accolto l’invito dei parenti delle vittime torresi della Moby Prince, che chiedevano da anni che la città ricordasse i propri cari con un segno tangibile. Abbiamo scelto il belvedere di via Calastro, a ridosso del porto, sia perché è un luogo di passaggio importante sia perché si trova a ridosso del mare, quel mare che ha dato tanto alla nostra città ma ha anche tolto, come le vite di questi cinque nostri giovani concittadini, tutti periti nel compimento del loro lavoro”.
Prima dello scoprimento della targa, nella chiesa di Portosalvo si è svolta una messa in suffragio delle vittime della Moby Prince, officiata dal parroco Vincenzo Vitiello, seguita da un breve corteo fino alla zona della banchina del molo di levante, dove sono state lanciate in mare diverse rose rosse presenti in una corona di fiori realizzata per l’occasione. Ha partecipato all’intera funzione anche il deputato M5S Giorgio Fede, vicepresidente della commissione d’inchiesta istituita alla Camera dei deputati, che sta operando per provare ad arrivare alla verità su quanto accaduto al largo del porto di Livorno 34 anni fa.
“Si tratta della terza commissione costituita per fare luce sulla tragedia – ha affermato il parlamentare –. Le due precedenti hanno detto verità importanti, come ad esempio quella che la nebbia non c’era al momento dell’impatto, né comparve subito dopo. Il nostro compito è provare a portare a gala la verità, per salvaguardare la parte debole di questa triste vicenda, che sono le 140 vittime. Non sarà semplice e per questo non dovremo lesinare sforzi. Da parte mia, era corretto essere presente a Torre del Greco, città che ha pagato un duro prezzo a causa di questa sciagura”.
Presente allo scoprimento della targa anche la vicepresidente del consiglio regionale Loredana Raia: “Da genitore – le sue considerazioni – comprendono e condivido il dolore di chi ha perso i propri figli. La Moby Prince è unita, come se fosse presente un filo, alla sciagura del Ponte Morandi, altra vicenda per la quale Torre del Greco ha pagato un prezzo alto”.
A prendere la parola, a nome dei familiari delle vittime, è stato Raffaele Cirillo, papà del giovane Ciro, perito a soli 19 anni in occasione di quello che era il suo primo imbarco: “In questi anni – ha sottolineato – abbiamo subito tante umiliazioni. Abbiamo fiducia nel lavoro che sta portando avanti la commissione d’inchiesta, consapevoli che sarebbe una sconfitta per l’Italia intera non arrivare alla verità su quanto accaduto quella sera. Sappiamo che tanto è accaduto in quelle tragiche ore, compresa l’incredibile mancanza dei soccorsi, partiti solo dopo le 5 e che inizialmente si erano concentrati soltanto sulla Agip Abruzzo. Ringraziamo l’amministrazione che ha accolto la nostra richiesta di ricordare con un simbolo visibile in città le vittime torresi di quella che per noi è una vera e propria strage”.