È stata collocata stamattina, nel parco pubblico di “Pellegrini”, una panchina rossa, simbolo internazionale della lotta alla violenza sulle donne, donata dalla pro loco “La Ginestra” nella ricorrenza della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.
Alla breve cerimonia hanno partecipato il sindaco Antonio Diplomatico, il presidente del consiglio comunale Antonio Di Somma, i consiglieri comunali Antonio Orlando e Luca Giordano.
“Quello di stamattina è un simbolo importante perché viene dal basso, da chi fa cittadinanza attiva come noi della pro loco La Ginestra - ha commentato Cristina Ermenegildo, presidente della pro loco -. E’ un simbolo che vuol dire siamo solidali con le donne vittime di violenza. La violenza, purtroppo, si nutre di una bestia nera, difficilissima da debellare: la paura. Ciascuno di noi ha il diritto e il dovere di contribuire a debellare questa paura. Come? Con una mano tesa; con il numero 1522; con la presentazione al centro antiviolenza di Boscotrecase e ai tanti presenti sul territorio. Non lasciamo sole le donne che hanno paura. Basta violenza”.
“La collocazione di questa simbolica panchina di colore rosso è un segno che tutti insieme vogliamo e dobbiamo contribuire a cambiare una cultura di violenza che spesso, in silenzio, si manifesta tra le mura domestiche - ha dichiarato il sindaco Antonio Diplomatico -. È una cultura estremamente sbagliata. Abbiamo fatto appello a cittadini, associazioni, attività produttive e a tutte le famiglie, di esporre dalle loro finestre, dai loro balconi, qualcosa di rosso, quale grido silenzioso contro ogni forma di violenza. Un modo per sensibilizzare tutti e per non perdere di vista le tante situazioni di violenza che purtroppo non accennano a diminuire. Speriamo - ha aggiunto il Sindaco - che questo piccolo germoglio, voluto dalla sempre attiva pro loco “La Ginestra”, che ringrazio, porti poi grandi frutti nel futuro. È importante cambiare la mentalità, perché è un problema atavico che molti uomini si portano dentro, pensando che l’amore significhi possedere. Non è così, perché amore è donare, è favorire il benessere di chi ci vuole bene”.