«American Buffalo è un sogno, una speranza, uno sguardo rivolto altrove. Sono occhi di persone alla ricerca di un riscatto, di un volto nuovo con il quale guardarsi allo specchio. I costumi che indossano i personaggi sono la prigione nella quale sono rinchiusi in se stessi da troppo tempo. Abiti che contengono anime sole che lottano quotidianamente contro se stessi e tra di loro».
E’ Francesca Annunziata, la regista, a declinare l’essenza di “American Buffalo” testo del drammaturgo statunitense David Mamet, tradotto e adattato da Maurizio De Giovanni e Marco D’Amore, portato in scena ieri sera al teatro “Di Costanzo-Mattiello” di Pompei dalla compagnia “Satyricon”. Sul palco solo tre personaggi: il rigattiere Don e i suoi controversi amici Roberto e ‘o Professore. Magistrali le interpretazioni dei tre attori Luigi Loreto, Luca Grassano e Aniello Ciro Nunziata che hanno trasferito gli spettatori in un angolo degradato della periferia di Napoli, facendone vivere le contraddizioni e le miserie.
Un trasloco effettuato con abilità, padronanza e sensibilità dove emerge uno spaccato di periferia suburbana caratterizzato da degrado incontrollato. Fondamentale nel raggiungere l’elevata cifra artistica della rappresentazione è risultata la sapiente e dotta regia di Francesca Annunziata. Una storia raccontata con ritmo, misura, competenza, maestria, che ha sedotto gli spettatori ipnotizzandoli e catapultandoli in una realtà quotidiana maledettamente autentica.
Solo tre personaggi in palcoscenico, ma la scena viene riempita con intensità, energia, vigore, originalità. Singolare, in questo senso, è la scelta di lasciare aperto il sipario nel ridotto intervallo tra i due atti, con gli attori ad occupare in silenzio uno spazio-tempo generalmente inattivo e continuare così la narrazione. Essenziale per l’efficacia del racconto l’eccellente scenografia disegnata e realizzata da Viviana Di Leva: un tumulto di oggetti anche improbabili che intrappolano i tre personaggi in una prigione quasi metafisica. American Buffalo è una vecchia moneta da mezzo dollaro dal presunto valore numismatico e sulla cui inopinata e incontrollata vendita si sviluppa un’alternanza di squarci aggressivi e sfrenati nell’esistenza di tre disperati e miserabili abitanti di una periferia possibile e reale.
La compagnia teatrale “Satyricon”, nel riaprire il sipario dopo la pausa pandemica, ha dunque voluto riproporre un’idea artistica audace, temeraria, coraggiosa che nel 2019 si aggiudicò la terza ed ultima edizione del Premio Teatrale “Città di Torre Annunziata”, trionfando con ben sei riconoscimenti.
E “American Buffalo” altro non è che una storia quotidiana, raccontata con tutte le sfumature della speranza, quella di dare un taglio netto all’incertezza e all’anonimato della propria esistenza. Ma poi la pesante e deprimente realtà suggerisce di vivere il quotidiano così come lo propone il destino.