I meno giovani ricorderanno sicuramente come era viva e frequentata piazza Ernesto Cesàro a Torre Annunziata un trentennio fa, quando era ancora aperto l’ospedale civile.
Un via vai di persone che si recavano giornaliermente a trovare i propri cari ricoverati nel presidio ospedaliero, attiguo alla chiesa di Santa Teresa. Ma non solo. Il Bar Stella di don Stefano Scasillo, nonno del famoso ballerino-conduttore Stefano De Martino, al centro della piazza, era sempre pieno di clienti. E poi il panificio Nunziatiello, con il titolare Umberto che vendeva il pane come se fosse sul palcoscenico di un teatro; lo storico negozio di stoffe e affini Mmaculata; il concessionario d’auto Parisi con accanto il rivenditore di pezzi di ricambio; la salumeria Negri; la pasticceria Il Tartufo; la Farmacia Santa Teresa; uno storico negozio di cappelli; il distributore di benzina. Insomma una piazza che pullulava di gente e pulsava di vitalità.
Alcune attività permangono ancora oggi, altre sono state tramandate da padre in figlio, come il negozio di elettrodomestici Borriello, quello di Tufano Elettronica, di oggettistica Avitabile, i panifici Nunziatello e Briciola. Altre attività, invece, sono state sostituite o passate da un proprietario/titolare ad un altro.
I negozi che hanno abbassato le saracinesche
Infine, ed è quello che più dispiace, ci sono attività commerciali dismesse, con le saracinesche tuttora ancora abbassate. Parliamo di un negozio di prodotti ittici surgelati, il New Bar Stella, un negozio di abbigliamento intimo, la kebabberia, l’agenzia di viaggi (a cui subentrò un barber shop), un barbiere (angolo via Cipresso), un’agenzia di scommesse.
Ultimamente hanno chiuso i battenti altre due attività storiche: “Emmelunga” (subentrata alla storica salumeria Negri) e “Margherita Conad - Latte Latte Latte”, due minimarket uno di fronte all’altro della piazza. Non conosciamo i motivi della chiusura, ma sicuramente l’apertura del Supermercato DeCo, a pochi metri di distanza dalle due attività commerciali, ha di certo creato loro qualche problema.
E così in piazza si contano una decina di negozi chiusi, con una desertificazione del centro urbano ormai senza freni.
Se si percorre corso Vittorio Emanuele III, per ogni due negozi aperti ce ne è uno chiuso.
Il prossimo governo cittadino, che da qui a pochi mesi si andrà ad insediare, dovrà valutare attentamente questa situazione e prendere provvedimenti che salvaguardino chi ancora opera nell’antico centro storico. Oltre ad una sua riqualificazione, sarebbe necessaria istituire una zona franca urbana per agevolare fiscalmente chi svolge un’attività commerciale/artigianale in questa zona “abbandonata” della città.