“Mio padre Pietro iniziò a lavorare nel pastificio Voiello all’età di 15 anni, dieci anni dopo era già capopastaio e braccio destro di Giovanni Voiello, che lo aveva assunto personalmente da ragazzo, e successivamente divenne addirittura direttore tecnico, incarico che ricopri fino al 1973, quando purtroppo il pastificio fu chiuso a Torre Annunziata”.
A parlare è Guido Pirineo, figlio di “Don Pietro Pireneo” (l’errore di trascrizione del cognome all’ufficio anagrafe di Torre Annunziata c’è stato alla nascita di Guido), intervenuto durante il dibattito organizzato a Trecase dal presidente dell’associazione “Prometeo”, Francesco Manca. Tema della serata è stata la presentazione del libro “Voiello. Una famiglia di Torre Annunziata pioniera ed eccellenza dell’arte bianca italiana”, scritto da tre storici torresi, Salvatore Cardone, Vincenzo Marasco e Antonio Papa.
Ad introdurre la discussione su questa famosa famiglia di pastai è stato Felicio Izzo, già dirigente scolastico, preceduto dai saluti del presidente Manca e della vicesindaco di Trecase, Luisa Stanzione.
Il professore Cardone ha tracciato l’iter delle ricerche sui Voiello, iniziate da Antonio Papa, dicendosi orgoglioso del libro anche perché “mio padre proviene da una famiglia di pastai per cinque generazioni”.
Vincenzo Marasco ha ricostruito le origini dei Voiello, dai Gaudiello di Bracigliano (poi diventati Voiello per un errore di trascrizione del parroco della chiesa dell’Annunziata) al “maccaronaro” Andrea, vero nonno di Giovanni che poi è stato il fondatore del pastificio, smentendo così la tesi del nonno svizzero Van Vittel. Entrambi gli scrittori, insieme al preside Izzo, hanno raccontato una serie di fatti ed eventi della famiglia Voiello, accennando anche alla storia della pasta, che hanno suscitato l’interesse e la curiosità dei cittadini presenti.
Ha concluso il dibattito un intervento dell’ingegnere Pirineo, sollecitato da Cardone, che lo aveva invitato, ad approfondire le notizie sul direttore del pastificio Voiello. “Mio padre Pietro nacque ad Altamura in provincia di Bari nel 1901, da bambino venne con la famiglia a Torre Annunziata, dove è sempre vissuto ed è morto nel 1984. Ha lavorato ininterrottamente per 57 anni nella ditta Voiello, dove aveva persino un appartamentino nel quale mangiare e dormire. E solo per un miracolo riuscì a scampare ad un bombardamento aereo nel 1943 perché si trovava nel pastificio”.
Pietro Pireneo, direttore del pastificio: da giovane e da anziano
E poi aggiunge: “Aveva l’etica del lavoro e per il suo attaccamento al pastificio fu premiato con un diploma e una medaglia d'oro. Al suo funerale partecipò Teodoro Voiello, figlio di Giovanni”. E conclude così: “Voglio raccontarvi un episodio di quando andavo a scuola, alla media Pascoli. Un giorno feci “filone” e lui quando lo seppe, per farmi capire l’importanza dello studio, mi portò a lavorare nel pastificio per un’intera giornata. Poi, poiché la scuola si trovava in via Maresca, come il pastificio, la mattina dopo mi chiese se volevo entrare nel pastificio o alla Pascoli, io capii la lezione e tornai tra i banchi”.
(Nella foto di apertura, da sinistra: Izzo, Cardone, Marasco e Stanzione)