Era l’11 maggio 2012, quando Antonio Papa pubblicò nel suo blog “Torresi memorie” un articolo dal titolo “Clamorose verità sulla famiglia più famosa di Torre Annunziata”. Si riferiva a Giovanni Voiello, fondatore del pastificio noto in tutto il mondo, confutandone le origini svizzere, quelle di August Vanvittel, un tecnico venuto a lavorare per la ferrovia Napoli-Portici, inaugurata nel 1839, per poi contrarre matrimonio con Rosetta Inzerillo, figlia di un pastaio di Torre Annunziata.
Nella foto Giovanni Voiello e la moglie Concetta Manzo
Le ricerche di Papa, torrese doc emigrato oltre trent’anni fa a Pieve Emanuele per lavoro, ma profondamente innamorato della sua città natale, tanto da raccontarne in moltissimi suoi scritti avvenimenti e personaggi storici, avevano dimostrato che i Voiello, anzi i Vojello per essere precisi, già da prima del 1800 erano presenti a Torre Annunziata.
Quell’articolo suscitò la mia curiosità e mi spinse a continuare le ricerche non solo presso l’archivio comunale di Torre Annunziata e in quello della chiesa della Madonna della Neve, ma anche a San Giovanni a Teduccio, dove era nato Giovanni Voiello, spingendomi fino a Gaeta, dove si era trasferito il padre Teodoro e dove aveva avuto i natali il fratello Vincenzo. Riportai poi in sintesi le notizie apprese in un mio articolo su “TorreSette” del 14 aprile 2015. Il lavoro di ricerca però non era terminato.
Qualche anno dopo entrò in campo un altro torrese doc, Vincenzo Marasco, fondatore e presidente del Centro Studi Storici “Nicolò d’Alagno”, il quale ampliò il raggio d’azione, “spulciando” l’archivio di Parma della Barilla (proprietaria della Voiello) ed estendendo le sue ricerche a Bracigliano, nel Salernitano (città dalla quale i Vojello, anzi i Gaudiello, visto che il cognome originario era questo, erano giunti a Torre Annunziata), a Genova, in altre parti d’Italia e persino negli Stati Uniti d’America. Un lavoro certosino, durato oltre dieci anni, documentato in ogni passaggio, che ha ricostruito tutto il ramo familiare dei Voiello dal Settecento ad oggi.
Nasce il libro "“Voiello. Una famiglia di Torre Annunziata pioniera ed eccellenza dell’arte bianca italiana”
Ma non era finita qui! Tutto il vasto materiale raccolto doveva essere rielaborato, riunito in modo cronologico ed organico, riportato e trascritto in un libro allegandovi foto, note, etichette del pastificio e quant’altro era necessario per renderlo anche esteticamente attraente. Un libro, dal titolo “Voiello. Una famiglia di Torre Annunziata pioniera ed eccellenza dell’arte bianca italiana”, la cui prima bozza è stata sottoposta a Giancarlo Gonizzi e Roberto Pagliari, direttori dell’archivio Barilla, i quali lo hanno letto e apprezzato per la sua precisione storica. La presentazione del libro ci sarà sabato 21 ottobre alle ore 18,30 presso la chiesa parrocchiale di Santa Teresa di Gesù, in piazza Ernesto Cesàro, in cui c’è un altare gentilizio dedicato a Giovanni Voiello. Oltre al parroco, ai relatori e agli autori interverrà con un suo discorso Pasquale D’Amelio, fondatore e direttore del periodico “La Voce della Provincia”.