Eduardo Ferrone nacque a Torre Annunziata il 7 settembre 1923.
Di ideali socialisti e antifascisti, convinto assertore dell'evoluzione della classe operaia a seguito dell’alfabetizzazione e dell’erudizione, a sedici anni era già apprendista operaio in fabbrica, continuando instancabilmente a studiare alla fine del turno di lavoro.
Assunto alla Deriver, lavorerà fino al raggiungimento della pensione, svolgendo anche il ruolo di sindacalista della UIL.
È stato articolista sportivo e sindacale de "La Voce della Provincia". Ha collaborato, inoltre, con "Corrispondenza Socialista", "Giustizia", "Enne due", "Cronache Aziendale", "Il Gazzettino Vesuviano". È stato anche condirettore di "Quindicinale Sport".
Giornalista attivamente impegnato sui temi dei diritti civili e della giustizia sociale, tanto da essere etichettato come “giornalista proletario”, riuscì a ritagliarsi una buona reputazione anche con argomentazioni sportive riguardanti la squadra di calcio di Torre Annunziata, il Savoia.
Era legato da profonda amicizia e collaborazione con un altro personaggio di valore del giornalismo torrese, Leonardo Sfera.
Dall’inizio del 1980, nel corso di sei anni, diede alla stampa tre libri che sono stati considerati dei preziosi contenitori ricchi di spunti e riflessioni per gli autori locali che si sono cimentati nella scrittura nel campo dello sport, della politica e della vita sociale: "Il calcio sui maccheroni", editore D'Amelio, 1980; "Specchio a mezzogiorno - Le radici del malessere", editore Istituto Anselmi, Labriola, 1983; "Tra il bianco e il rosso", editore Istituto Anselmi, Labriola, 1986.
Era in procinto di preparare un quarto libro quando venne inesorabilmente colpito da un male incurabile.
Eduardo Ferrone morì il 31 ottobre 1990, a soli 67 anni.