La balneazione a Torre Annunziata, secondo gli ultimi dati dell’Arpac, è vietata perché dalle analisi delle acque è stata riscontrata una forte contaminazione da escherichia coli, tipico batterio fecale.
La domanda che ci poniamo è: “Se i liquami delle abitazioni e delle fabbriche di Torre Annunziata vengono convogliati nel collettore, cosa inquina il mare oplontino?”. Una risposta potrebbe essere il fiume Sarno. Ma se fosse così dovrebbero essere inquinate anche le acque del litorale di Castellammare di Stabia. Invece non lo sono. Allora l’unica ipotesi plausibile è che l’inquinamento è causato dallo sversamento dei liquami in mare della vicina Torre del Greco, che – come è noto – è sprovvista del collettore di collegamento con il depuratore di Castellammare di Stabia, a ridosso della Foce Sarno. Il paradosso, tuttavia, è che il mare della città corallina è balneabile, quello di Torre Annunziata no! Questione di correnti o di cos'altro?
Ciò che lascia basiti è il fatto che, scorrendo la mappa interattiva dell'Arpac, nella quale è possibile consultare i dati relativi alla balneabilità, Torre Annunziata è l'unica località costiera, da Napoli in giù, il cui mare è "vietato".
Dunque, la città paga da anni per colpe non sue, accerchiata tra due “fuochi”: da una parte (per lo più) aziende dell’Agro Nocerino-Sarnese che sversano illegalmente i liquami nel fiume Sarno, dall’altra il vicino comune di Torre del Greco che inonda le sue acque di liquami fognari.
L’unica speranza è che l’obiettivo di risanare il Sarno per l’anno 2025, anche con l’entrata in funzione del collettore a Torre del Greco, corrisponda alla realtà dei fatti e ci ridoni finalmente un mare pulito e balneabile.