Dopo gli anni 1950, 1951, 1952, 1953, 1954 e 1955, lo storico locale, e nostro collaboratore, Antonio Papa, ci racconta quanto accaduto nell'anno 1956 a Torre Annunziata.
La prima donna a dirigere una Banda musicale
Alla morte del Maestro Ferdinando Cifarelli, la storica Banda Musicale dello Spolettificio di Torre Annunziata si ritrovò mancante del suo direttore.
Furono giorni di grande incertezza per la designazione del successore, e dopo una paziente selezione della commissione il compito venne affidato alla figlia del compianto Maestro, Giovanna Cifarelli (foto sotto).
Era il 23 gennaio e per la prima in Italia una donna era stata insignita del ruolo di comando di un sodalizio istituzionale musicale.
La notizia ebbe molta visibilità su giornali e riviste nazionali dell'epoca.
La prima esibizione si tenne in piazza Ernesto Cesaro, imbandierata a festa e colma di folla emozionata che applaudì lungamente il concerto.
La Cifarelli diresse per diverso tempo la Banda Musicale confermando, di fatto, l’ottima scelta dei vertici militare dello Spolettificio.
L'acclamazione del prof. Francesco Pinto a sindaco
Con la sconfitta del fascismo fu il Partito Comunista a scendere in campo per primo e cercò di approfittare del momento di caos politico portando in trionfo, al Comune, il prof. Francesco Pinto (foto sotto).
Naturalmente l’ignaro professore affacciandosi al balcone salutò il popolo che lo acclamava. Poche ore dopo i militari occuparono il Comune e la sua “nomina” venne cancellata.
Francesco Pinto dovette attendere otto anni prima di diventare sindaco di Torre Annunziata, incarico che espletò dall'8 settembre 1955 al 17 luglio 1956.
La richiesta di avviare gli scavi alle Moscatelle
Il ragioniere Franz Formisano e don Salvatore Farro (foto sotto), convinti assertori della presenza di Oplonti nelle visceri di Torre Annunziata, continuano nell’opera di sensibilizzazione presso le Istituzioni affinché si avviassero gli scavi alle Moscatelle. Dovranno attendere il 1962 quando, con il Comitato “Amici di Oplonti”, la loro richiesta non potrà più essere ignorata. Iniziavano infatti a riemergere dal terreno le vestigia della Villa “A” di Poppea
(Franz Formisano e Salvatore Farro)
La nomina di don Pasqualino Pagano
E proprio a Mons. Salvatore Farro, storico parroco della Chiesa della SS. Trinità, giunto alla soglia degli ottant’anni, viene affiancato don Pasqualino Pagano (foto sotto) come vice parroco, che lascia così la FUCI al nuovo assistente Francesco Casale.
Il Lido Azzurro ospita Mike Buongiorno
Le manifestazioni, le serate canore, gli spettacoli al Lido Azzurro continuano a riscuotere consensi e successo, confermando la solidità del progetto di Luigi Manzo. Il Lido è ormai divenuto uno dei punti di riferimento dell’intrattenimento mondano nazionale. Tra i personaggi presenti nell’affollato “salotto” torrese, un giovanissimo Mike Buongiorno (foto sotto), al successo televisivo con “Lascia o raddoppia?”, è immortalato in atteggiamento giocoso con un gruppo di signorine all’ingresso del Lido.
Prima Sagra del Costume Nazionale
Tra gli appuntamenti che destarono molta curiosità in città, la Prima Sagra del Costume Nazionale, evento svoltosi lungo il corso cittadino in occasione delle celebrazioni per la festività del 5 agosto in onore della Madonna della Neve.
Il cap. Giuseppe Marini
Il cap. Giuseppe Marini (foto in basso), tra gli Eroi atlantici degli Anni ’30 agli ordini di Italo Balbo, avendo partecipato alla prima crociera aerea transatlantica Italia-Brasile, da Orbetello a Rio de Janeiro, viene promosso Comandante in capo della squadra Navale, su proposta del Ministero della Difesa.
Monsignor Emilio Lambiase: una vita per i poveri
Il rifacimento della lapide posta sulla facciata della Chiesa della Madonna della Neve ad opera del parroco, Mons. Emilio Lambiase, offre l’occasione per citare il nostro caro concittadino vescovo di Avellino, mons. Francesco Gallo (foto sotto), impegnato energicamente in difesa dei poveri, e anche per questo arrestato dai garibaldini.
La lapide citava: "Si ricorda infatti l'energica protesta del vescovo d'Avellino Mons. Gallo per i soprusi perpetrati ai danni di gente inerme ed innocente. Protesta che valse al Prelato la deportazione in un Lager sulle Alpi. I signorotti "galantuomini", traditori meridionali, e i generali venduti si accorsero ben presto delle subdole intenzioni dei piemontesi. Troppo tardi. Anche il clero fu perseguitato insieme al disciolto esercito borbonico".
La tragica morte sulle Alpi di Aurelio Spera e Pasquale Monaco
Il tragico evento della morte di Aurelio Spera (foto sotto), oltre all’amico di cordata Pasquale Monaco, ci porta a conoscenza di un ragazzo straordinario e di una storia che, per volontà dei familiari, è stata raccontata in un libro molto toccante.
Aurelio era un amante della montagna, appassionato scalatore iscritto al CAI (Club Alpino Italiano). Partì in moto assieme ad un suo amico per raggiungere il Cervino, la vetta che volevano scalare. Una serie di circostante sfortunate, condizioni meteorologiche improvvisamente peggiorate fino all’arrivo della neve, l’assenza di altri scalatori in zona che potessero aiutarli, tramutò quello che doveva essere un’impresa in una terribile tragedia. Vinti dal freddo, dal ghiaccio e dalla fatica, i corpi dei due giovani caddero nel burrone dopo un volo di centinaia di metri.
Nemmeno la possibilità di averlo nel grembo del cimitero di Torre Annunziata ha avuto la sua famiglia. Recuperato il corpo di Pasquale Monaco, le ricerche vennero sospese dopo alcuni giorni. Da allora, Aurelio, è rimasto nella sua bara di vetro ghiacciato e vi ci rimarrà fino a quando vorrà Iddio.
Nel 2020, con il recupero di un pezzo di marmo che faceva parte della lapide che aveva posto la famiglia a suo tempo al cimitero torrese, è stato ricostruito un manufatto che, posizionato nella Cappella di famiglia al cimitero di Ravello, ne ricorda la memoria. Riposa in pace Aurelio.