Sgomberi di 36 alloggi al Parco Verde a Caivano di individui legati ai clan o allo spaccio della droga.
Alla presenza del procuratore di Napoli Nord Maria Antonietta Troncone, il prefetto di Napoli Michele Di Bari e il questore partenopeo Maurizio Agricola sono stati sgomberati 36 alloggi nel Parco Verde di Caivano. Si tratta di persone che hanno avuto cumuli di condanna per complessivi sette anni di carcere, tra cui esponenti del clan Sautto-Ciccarelli e soggetti noti per lo spaccio, visto che Parco Verde fino almeno ad un anno fa era una delle piazze di vendita della droga più frequentate d'Italia.
Ad essere sgomberate quindi le situazioni non sanabili appunto per le condanne o per un reddito ritenuto elevato per vivere in alloggi popolari. La Guardia di Finanza ha accertato che in alcuni nuclei sgomberati si percepivano pensioni di invalidità e altri emolumenti pubblici.
"I criminali - dichiara il deputato Avs Francesco Emilio Borrelli da anni in prima linea contro le piazze di spaccio - devono sapere che le case popolari sono destinate a chi ne ha diritto e necessità non a spacciatori e camorristi. Ci complimentiamo per il lavoro svolto dal Prefetto di Napoli e da tutte le autorità coinvolte. Per anni abbiamo denunciato la presenza asfissiante dei clan e anche le uccisioni come quella di Antonio Natale i cui assassini del clan Bervicato furono denunciati dalla madre e arrestati. Oggi si è fatto un altro passo nella direzione della legalità".