Per lo sport italiano, il 2021 è stato senza alcun dubbio un anno ricco di soddisfazioni. Impossibile non menzionare il successo della Nazionale di Calcio italiana ai Campionati Europei o ancora le emozionati vittorie dei medagliati nazionali alle scorse Olimpiadi di Tokyo.
In queste due grandi competizioni, Torre Annunziata ha visto brillare i propri gioiellini: l’attaccante della Nazionale Ciro Immobile e la pugile Irma Testa, medaglia di bronzo olimpica.
La nostra città è da sempre una fucina di talenti sportivi, di atleti che, con abnegazione e spirito di sacrificio, riescono a raggiungere le vette più alte dello sport.
Nel novero dei campioni e delle eccellenze sportive, possiamo sicuramente inserire un’altra realtà che caratterizza Torre Annunziata: la squadra di pallavolo femminile Givova Fiamma Torrese.
Una squadra che, dall’alto dei suoi quarant’anni di storia, ha non solo rappresentato sin dagli anni Ottanta il sogno di molte bambine e ragazze torresi, ma che adesso, impegnata in un campionato di livello in Serie B1, accende i cuori di quanti la sostengono e fanno il tifo per il fantastico team del volley.
Cuore e sport, non è un caso associare queste due parole quando si parla del direttore sportivo della squadra, Enrico Ottagono.
Lo abbiamo raggiunto per un’intervista, per conoscere un po’ il “dietro le quinte” della società sportiva e capire le ragioni di chi della pallavolo ha fatto una passione di vita.
Direttore Ottagono, quando è iniziato il suo percorso nella Fiamma Torrese?
“Sono direttore sportivo della Fiamma da ben 34 anni. Un’avventura iniziata nel segno dell’entusiasmo e dell’amicizia: fu l’allora presidente della squadra, Sergio Riggi, mio caro amico, a coinvolgermi nella società chiedendomi di aiutarlo a far crescere una squadra che al tempo era in seconda divisione. La pallavolo era già nella mia vita poiché avevo precedentemente fondato insieme ad un gruppo di amici una squadra che decidemmo di chiamare ’Vincor’. Soltanto dopo qualche tempo capimmo che il nome in realtà significasse ‘Vinti’…non proprio beneaugurante! (ride)
Quando Riggi mi chiamò, accettai dunque con grande spirito di iniziativa e progettualità. Era il 1987 e pochissimi anni dopo, la Fiamma avrebbe giocato in serie C1 nazionale.
Guardando al passato e a tutto il percorso fatto fino a questo momento, posso sicuramente affermare che la Fiamma, più che una passione, sia per me una vera e propria fede”.
La Givova Fiamma Torrese adesso è in serie B1 e sta giocando un campionato davvero importante. Qual è il punto di forza del roster 2021/2022?
“La squadra di quest’anno ha circa il 40% di new entry, nuove leve che si uniscono a giocatrici di esperienza e che permettono di raggiungere il giusto equilibrio tra competenza e grinta.
Le nostre giocatrici si allenano con molta dedizione, motivate dalla combattiva coach Adelaide Salerno, torrese come me, alla quale mi lega una profonda stima ed amicizia. Lo stesso vale anche per il presidente Giovanni Longobardi, che conosco da 25 anni.
Ecco, io credo che il segreto della squadra sia proprio questo: amicizia e rispetto dei valori come vero collante del gruppo”.
Ed i risultati sembrano confermare questa formula vincente, considerando che la Fiamma ha sin da subito ingranato la marcia in campionato: in sei partite giocate, 5 vittorie sono state portate a casa. Ottimi risultati, di cui sicuramente Lei e tutto l’entourage sarete orgogliosi.
“La squadra si è mostrata sin dall’inizio pienamente focalizzata sull’obiettivo e i dati parlano da soli. L’unica sconfitta è stata quella con la capolista in girone. Ma anche in quell’occasione, ho ribadito alle atlete ciò che per me è un mantra: il risultato sportivo è in secondo piano. Quando si perde, va sempre riconosciuto l’onore ai vincitori. L’importante però è sapere di aver giocato avendoci messo tutto il cuore, l’impegno e la tenacia durante la partita. Questa è la gratificazione più grande sia per le giocatrici in campo che per noi della dirigenza che, sebbene non in prima linea, ci impegniamo ogni giorno affinché la Fiamma possa raggiungere traguardi sempre più alti.
Se a ciò aggiungiamo che abbiamo finalmente ripreso a giocare con pubblico in presenza, anche se a capienza ridotta, ricevere il calore dei nostri supporter al PalaPittoni ci motiva ancora di più ad andare avanti con determinazione e passione”.
Storia, amicizia, competenza e professionalità sono gli ingredienti segreti, ma certamente non nascosti, di una realtà del volley da sempre orgoglio torrese.