Pensieri liberi concepiti in un sabato calcistico dominato dalle prodezze balistiche di Gonzalo Higuain che riportano la Juventus alla pari con il Napoli, almeno per qualche ora.
Vedo il migliore dei centravanti del momento e ripenso a un altro numero nove, idolo di ieri: Antonio Careca. Una sera mi consegnò una confidenza assolutamente inattesa: “Per un calciatore la cosa più noiosa è vedere una partita giocata da altri. Almeno questo succedeva a me, e anche oggi mi diverto di più giocando”. Ammetterete che parole così nette possono avere un effetto un po’ spiazzante: hai davanti un autentico mito che tu immagini eternamente incantato dal suo sport e invece raccogli una confessione di noia. Come se ti crollasse addosso una parte della tua vita passata vedendo gli altri giocare, un’occupazione che invece ti ha divertito tanto, anzi tantissimo.
Careca e la sua confessione spontanea mi sono tornati in mente, mentre cercavo di immaginare lo stato d’animo dei giocatori del Napoli piazzati davanti alla tv cercando di spiare i segreti della Juventus. Non credo che sia stata la noia il sentimento prevalente: i due gol segnati da Higuain, al contrario, possono generare nuovi timori, nelle ore di vigilia che precedono la sfida con il Sassuolo. Per i bookmakers è una partita senza storia, contano poco o niente i precedenti che raccontano della sconfitta che aprì il primo campionato di Sarri, oppure i due pareggi che l’anno scorso costarono forse il secondo posto e l’ammissione diretta al tabellone di Champions league. Chi gioca bene come il Napoli non può temere nulla: né la Juventus, né il Sassuolo. E soprattutto non annoia, non riuscirebbe a far sbadigliare neppure il ricco brasiliano Careca che – per giunta – tifoso è rimasto nell’animo, dopo l’esperienza vissuta a Napoli un quarto di secolo fa. Ma aggiungo che se fossi Sarri (e non lo sono) io terrei la mia squadra lontana dal video, chiederei solo di eseguire il più puntualmente possibile il progetto tecnico che ho elaborato. Così la sfida lanciata alla Juve di Higuain, ma anche di Dybala, Chiellini, Buffon, oppure al Manchester City di Pep Guardiola, oppure ancora al Sassuolo di Bucchi diventa più divertente.
In fondo è questa l’essenza intima del Sarrismo, il movimento fresco iscritto al club del pensiero innovatore. Senza paura, inseguendo la gioia pura, buona domenica.
*Già direttore di Sky Sport