La migliore risposta a Eusebio Di Francesco per la sua teoria sulla strategia difensiva segreto delle grandi vittorie l’ha data Luca Vialli, prima di Roma-Napoli, la partita che può aver cambiato faccia al campionato. Oggi ha la barba bianca e una grande saggezza, ma nel calcio ha ricoperto tutti i ruoli, dal raccattapalle a Cremona all’allenatore del Chelsea, passando per l’uomo gol nella Juventus e perfino per essere stato il contestatore di Sacchi in Nazionale: “La miglior difesa è l’attacco”, ha detto Vialli, pescando nella sua cesta dei ricordi, tra le frasi un po’ scontate di Boskov e quelle di Lippi. Ha preferito non rinfacciargliela quando si sono visti in tv dopo la vittoria del Napoli che all’Olimpico, come sempre, più che a difendersi, ha badato a controllare il pallone, occupando tutti gli spazi possibili nella maniera più efficace, fino a piazzare Insigne nella mattonella d’erba giusta per trasformare un rimpallo di De Rossi in un assist fantastico.
La lettura che Di Francesco ha dato della sconfitta subita dalla Roma è stata ancora una volta originale: “I miei sono stati troppo rispettosi”, come se per battere il Napoli occorresse essere soprattutto irriverenti. Ma, per ora, il gioco praticato dagli Azzurri ha qualcosa di sacrale che impedisce, quasi inibisce la blasfemia. Insomma è troppo bello per non restarne incantati, tanto che anche Sarri è rimasto senza parole dopo l’ottava vittoria consecutiva e prima della trasferta che potrebbe dare la legittimazione internazionale: martedì si va a Manchester, contro Guardiola, il più convinto estimatore del Maestro toscano nato per caso a Napoli, un segno che il destino gli spedì per anticipargli un futuro lontano.
Ora il futuro e qui, presente e imponente. Cinque punti di vantaggio sulla Juve: la dimensione del sogno che si materializza, grazie ai due gol realizzati all’Allianz stadium dal torrese Ciro Immobile. Gioca nella Lazio, ma solo perché il Napoli non gli ha fatto abbastanza la corte. Immobile e Insigne, gemelli diversi per sempre legati: dal Pescara alla Nazionale, c’è sempre una tonalità d’azzurro che li unisce. Aspettando che, prima o poi, il colore diventi quello giusto. E’ solo una questione di fede.
* già direttore di Sky Sport
(Nella foto di Salvatore Gallo, il gol di Insigne)