E se avesse ragione de Laurentiis? Interrompere per due, interminabili settimane le emozioni del campionato è atto sacrilego. Peggio ancora quando, poi, si riprende dopo che le squadre si sono allenate più o meno al completo solo per due giorni e il calendario mette di fronte sei tra le prime sette della classifica: nell’ordine Juventus-Lazio, poi Roma-Napoli e, 24 ore più tardi, Inter-Milan.
Tre appuntamenti in cartellone tanto pesanti da cancellare tutto il resto della giornata di campionato; tre eventi a tal punto monopolizzatori dell’interesse collettivo da essere riusciti ad alleggerire il possibile dramma della Nazionale italiana. Ma quindici giorni di chiacchiere sono troppi anche per i tifosi più malati, rischiano di aver narcotizzato tutti gli argomenti. Di Francesco per accendere Roma-Napoli, dopo aver letto di tutto sulla sfida tra i superbomber Dzeko e Mertens, sulle straordinarie capacità realizzative dei centrocampisti delle due squadre, ha pensato bene di ricorrere a un’antica massima: decideranno le tattiche difensive. Il riferimento è alla sfida diretta e all’intero torneo e la dimostrazione è stampata nei tabellini consegnati agli archivi.
Non contesto le affermazioni di un allenatore che dedica alla preparazione delle partite tutto il suo tempo, ma sotterrare la fantasia di Insigne e la straordinaria carica di Nainggolan sotto le fasce muscolari di Manolas e Koulibaly è affermazione troppo razionale per risultare anche esaltante. Per esaltarci meglio affidarsi ai calciatori, al talento spontaneo capace di evadere dalla trappola tattica più elaborata.
Godiamoci, allora, questa due giorni – sabato e domenica – di duelli ad altissima quota, con il Napoli sempre primo e sempre più consapevole della propria forza. A Roma si gioca di notte e questa è la vera novità, il ritorno alla normalità che con grande fatica si inseguiva. Le regole non sono cambiate: vince chi segna un gol in più dell’avversario.
(*già direttore di Sky Sport)