Il day after. Il giorno dopo la sconfitta contro la francese Mossely, è tempo di rimpianti e qualche recriminazione per Irma Testa.
Sul sito della Federazione Pugilistica Italiana, la pugilessa di Torre Annunziata ha rilasciato alcune dichiarazioni.
«Mi dispiace veramente tanto perchè ci credevo - ha commentato l'azzurra - e perché se avessi vinto oggi sicuramente avrei avuto l'opportunità di conquistare l'oro. Sono amareggiata ed alla fine della prima ripresa sinceramente pensavo di stare in vantaggio. Ce l'ho messa tutta ma non è bastato. Ho faticato per arrivare qui e ringrazio la Federazione, il Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro, Renzini (il coach della Nazionale femminile, ndr), e tutto lo staff tecnico, la mia famiglia per essermi stati vicini. Sono giovane - conclude Irma - ed ho tempo per rifarmi e per regalare altre soddisfazioni al movimento pugilistico femminile».
"Irma ha disputato un match equilibrato - è il commento del presidente della FederPugilato, Alberto Brasca - ma francamente la sconfitta netta in tutte e quattro le riprese mi è sembrata un po' eccessiva. Accetto assolutamente il verdetto ma rimango comunque perplesso per l'unanimità dei giudizi. Questa Olimpiade comunque rimarà nella storia perché Irma è stata la prima atleta italiana a salire su un ring olimpico. Questo - prosegue il numero uno della Fpi - è indubbio come lo è il suo valore. Purtroppo con lei abbiamo chiuso la nostra avventura a cinque cerchi. Il bilancio è negativo ovviamente. Un sorteggio difficile, l'incidente di Mangiacapre, qualche verdetto opinabile e sicuramente alcune prestazioni deludenti ma ripartiremo da qui per mettere a frutto le esperienze, convinti che il lavoro fatto e le basi poste in questi quattro anni porteranno a risultati in futuro».
Deluso ma pronto a ricominciare coach Emanuele Renzini. «Sono rammaricato per il mancato risultato ma Irma ha dato tutto quello che poteva, considerando anche la lombalgia, non prevedibile, che non le ha permesso di allenarsi al meglio nell'ultimo mese e quindi di arrivare al top. Eravamo coscienti di questo ma contro un'atleta di livello come la francese, Irma non ha demeritato. A Samsum aveva dimostrato di essere nettamente superiore ma qui non era nella stessa condizione. Ha fatto una grande prestazione e parliamo di un'atleta di diciotto anni che ha vinto europei e mondiali, cambiando tre categorie di peso e militando da Elite solo dall'1 gennaio. Rivedremo insieme il match - termina Renzini - e continueremo a lavorare in vista di Tokyo 2020».
A parlare è anche Raffaele Bergamasco, coach della Nazionale maschile e torrese come Irma Testa, che ha assistito al match contro la francese all'angolo, insieme al coach Renzini. «Irma è stata il fanalino di coda ma si è rilevata il leader della Squadra. Purtroppo abbiamo chiuso come Atlanta '96 ma dopo questa edizione olimpica c'è stata la rinascita. Speriamo che questo si possa ripetere in futuro».
Per finire, il sindaco della città oplontina, Giosuè Starita, ha ringraziato l'atleta. «Resti una grandissima, comunque. Grazie Irma, ti vogliamo bene!», ha scritto sul suo profilo Facebook.
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