«La società OP Savoia vista l'impossibilità temporanea dell'addetto Stampa Dott. Rodolfo Nastro per motivi personali comunica che non ci sarà la prevista conferenza stampa prepartita del Venerdì né accrediti ai giornalisti e fotografi per la partita prevista per Sabato 17 ottobre 2015 contro la Sibilla Bacoli». Letto e riletto questo strano comunicato stampa, diramato nel pomeriggio dall’OP Savoia, induce ad una serie di riflessioni.
La prima idea è quella di contattare Rodolfo Nastro (foto) per capirne di più su questa “impossibilità temporanea”. Il collega chiarisce che trattasi in realtà di dimissioni rassegnate questa mattina unitamente alla consegna di tutto il materiale riguardante la sfera dell’area comunicazione. Nastro informa anche che non ha stilato il comunicato. Evidentemente Arnaldo Todisco, nel tentativo di convincere il responsabile della comunicazione a rivedere la sua decisione, si è “autorizzato” un’ipotesi di vacatio provvisoria nel ruolo. Ma la concessione più grave, accordatasi dal presidente dell’OP Savoia, è quella di cancellare tutte le tipologie di accrediti stampa per la gara di sabato al Giraud contro la Sibilla Bacoli. Una follia autentica che, se confermata, rappresenterebbe un attentato alla libertà di stampa.
Bisogna andare molto a ritroso nel tempo nella storia del Savoia per ritrovare un’assurdità simile. Durante il campionato 1978/79, con i bianchi in serie C2, il periodico edito da Radio Antenna Vesuvio (direttore Leonardo Sfera) “Rotosabato”, a proposito della formazione allenata da Mario Zurlini, titolò così: “Difesa larga e incerta, centrocampo sghembo, attacco monco e ballerino”. Definizioni indigeste alla società dell’epoca che la domenica successiva negò l’accredito a tutti (ma proprio a tutti) i giornalisti costretti a lavorare poi mescolandosi tra il pubblico della tribuna.