Pubblichiamo di seguito la nota del presidente del Comitato regionale campano della FIGC, Vincenzo Pastore, in riferimento ad un'inchiesta giudiziaria della Procura di Napoli che lo vede coinvolto. Le indagini riguarderebbero la gestione del patrimonio immobiliare della Lega e la costituzione di un'apposita società creata a tale scopo. Pastore sarebbe accusato di truffa aggravata.
In riferimento alle notizie giornalistiche diffuse in data odierna, relative ad un’indagine giudiziaria anche a mio carico, nell’esprimere incondizionata fiducia nella Magistratura che sta conducendo gli accertamenti, e nella Polizia Giudiziaria, posso solo affermare che ben vengano le indagini che servono a verificare la sussistenza di comportamenti illeciti.
Dimostrerò la correttezza del mio personale comportamento nella gestione del Comitato Campania.
Con l’occasione è forse il caso di precisare che la società in argomento, denominata “Calcio Campania Immobiliare S.r.l.”, è stata costituita, dall’allora presidente del Comitato, con atto pubblico, previa unanime approvazione dell’Assemblea delle società dilettantistiche il 9 luglio del 2004, epoca in cui avevo il ruolo di Segretario del Comitato e quindi non avevo alcun potere decisionale in merito.
La finalità che intendeva ed intende perseguire la società si individua in una ancor più capillare diffusione del calcio dilettantistico e giovanile in Campania, incluse (ad esempio) le attività degli over 35, prestando attenzione all’integrazione multietnica, e ovviamente sviluppando anche il calcio Femminile ed il Calcio a Cinque femminile.
Una delle voci di bilancio della società è certamente il canone di locazione degli immobili, ma non posso escludere che ci siano delle ulteriori voci di bilancio che derivano da ulteriori attività.
Nella qualità di dipendente della società, che ha un amministratore che è naturalmente persona diversa dal Presidente Pastore, percepisco una retribuzione mensile, com’è normale che accada, che è di gran lunga inferiore agli importi fantasiosamente riportati.
L’indagine della magistratura, tesa ad accertare la consumazione di eventuali illeciti, mi vede sereno ed in attesa di poter contribuire alla ricostruzione dei fatti, nella assoluta certezza di non aver mai, dico mai, assunto alcun comportamento che potesse essere non solo penalmente rilevante, ma anche moralmente riprovevole.
Ogni ulteriore chiarimento potrà essere richiesto al mio avvocato, Antonio Zecca di Salerno, dovendo io osservare un doveroso riserbo nel rispetto dell’indagine in corso e soprattutto del lavoro che stanno svolgendo le Forze dell’ordine e la Magistratura.
Vincenzo Pastore