A cura della Redazione
Nuove ipotesi per salvare il Savoia. Ne ha parlato il direttore generale del club di Torre Annunziata, Eupremio Carruezzo, in un´intervista rilasciata ai colleghi di solosavoia.it. L´ex attaccante dei bianchi, oggi dirigente del sodalizio biancoscudato, si ritrova a gestire una situazione societaria difficile, che potrebbe vanificare gli sforzi compiuti in questi ultimi due anni per riportare il calcio che conta nella città oplontina. «Serve l´aiuto di tutti i torresi, dai tifosi agli imprenditori», è il messaggio lanciato da Carruezzo. Ma in che modo andrebbe a concretizzarsi questo impegno?
Il diggì parla di un «piano-salvezza» in grado di garantire la gestione ordinaria, vale a dire la possibilità di assicurare alla squadra lo svolgimento delle partite fino al termine della stagione. Come? Attraverso la costituzione di un Comitato di Gestione composto da imprenditori, professionisti e tifosi, al quale verrebbe assegnata la gestione meramente sportiva della società. Gli incassi dei match casalinghi, in sostanza, andrebbero a rimpinguare un apposito conto corrente dedicato, utile a regolare le spese necessarie per la disputa delle restanti gare di campionato, dalle trasferte all´ambulanza in occasione dei match al Giraud, dagli steward ai fornitori. In pratica, un fondo atto a coprire tutti gli impegni economici a carico del club in occasione delle partite. Per fare questo, tuttavia, c´è bisogno che i tifosi acquistino i biglietti, e non disertino lo stadio come accaduto contro Salernitana e Foggia.
Premessa fondamentale è, in ogni caso, come lo stesso Carruezzo spiega nella sua intervista a solosavoia.it, la consegna da parte dell´amministratore unico Quirico Manca dei libri contabili al Tribunale entro il mese di marzo, al fine di consentire la nomina del curatore fallimentare. Ciò non significa necessariamente - ribadisce il diggì - che il Savoia debba fallire, ma semplicemente che il curatore possa valutare la possibilità del «venir meno dello stato di insolvenza», afferma Carruezzo. La curatela, in sostanza, andrebbe ad occuparsi delle esposizioni debitorie e creditorie in capo alla società (dagli stipendi dei calciatori, alla fidejussione deposita in Lega ad inizio stagione, fino ai pagamenti ancora da ricevere per sponsorizzazioni o contributi), lasciando al Comitato la gestione degli incassi relativi alla parte sportiva che, proprio perché distinta da quella prettamente operativa, non verrebbe inficiata dalla procedura giudiziaria. Quindi, quelle somme, non potrebbero essere richieste da terzi creditori in un eventuale procedura fallimentare, assicurando in tal modo la conclusione regolare del campionato.
Sul piano sportivo, è ovvio che il Savoia dovrà lottare fino alla fine per salvarsi. La permanenza in Lega Pro ovviamente garantirebbe una maggiore "appetibilità" del club sul mercato in vista di potenziali investitori che, qualora volessero subentrare, andrebbero a confrontarsi con il Comitato di Gestione. «Non possiamo impantanarci perché, a differenza del Parma, nessuno verrebbe in nostro aiuto - ha spiegato Carruezzo nella sua intervista a solosavoia.it -. La salvezza ed il futuro del Savoia passano per Torre Annunziata, rimbocchiamoci le maniche e guardiamo avanti».