A cura della Redazione
Una agenzia ufficiale cubana ha comunicato che il tre volte campione olimpico Teofilo Stevenson è deceduto ieri per un attacco di cuore. Ho avuto la fortuna dincontrarlo in diverse competizioni internazionali, come i Mondiali Dilettanti di Houston nel Texas e le Olimpiadi di Atlanta e di Sidney, ma il ricordo che ho di questo mito del pugilato moderno è legato alla sua venuta a Torre Annunziata, quando con la squadra juniores cubana fu ospite della Federazione Pugilistica per una sorta di confronto-aggiornamento per i tecnici nazionali della FederBoxe. Quando entrò nella palestra di via Parini le sue parole furono En este gimnasio se siente el olor de la Champions, che tradotto significa in questa palestra si sente lodore dei Campioni. Questo è uno degli aneddoti che mi piace raccontare quando si racconta di boxe torrese.
La sua carriera sportiva rimarrà ineguagliabile. Tre campionati del mondo, tre medaglie d´oro vinte nei pesi massimi a Monaco di Baviera nel 1972, quattro anni dopo a Montreal e di nuovo a Mosca nel 1980. Gli fu negata la possibilità di aggiungere al bottino storico altri allori quando la Cuba comunista boicottò le Olimpiadi del 1984 e del 1988.
La sua leggenda umana fu amplificata negli anni Settanta, quando ricevette una offerta principesca per battersi da professionista contro Muhammad Alì. Più volte Teofilo ha dichiarato che il suo rifiuto fu frutto di una sua decisione strettamente personale e spinta dal desiderio di continuare a servire la propria nazione.
Nella foto, da sinistra, Biagio Zurlo e Teofilo Stevenson
BIAGIO ZURLO