Alessio Pollacci, storico regista del Grande Fratello, è stato ospite del podcast Il Salotto, e durante la sua intervista ha deciso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa.

Mi vorrei togliere un sassolino, così mi faccio odiare finalmente da qualcuno. La critica televisiva è facile, come criticare la Nazionale o qualsiasi cosa a portata di mano. Chi critica il Grande Fratello, però, spesso, non conosce cosa c’è dietro al lavoro e questa cosa mi manda in bestia. Facciamo un paragone col calcio: se un calciatore non si è allenato per tutta la settimana e l’allenatore lo fa giocare solo gli ultimi venti minuti, il pubblico dice che l’allenatore non ha capito un ca**o, non sapendo però che il giocatore non si è allenato. In televisione è un po’ la stessa cosa. Chi non conosce le dinamiche e lo critica spesso lo fa senza sapere cosa sta criticando e questa cosa mi manda in bestia”.

La colpa sarebbe di “social e blog che parlano di tv”: “Ho smesso di leggerli, ma non perché ho paura delle critiche sul mio lavoro perché spesso neanche sanno cosa faccio di lavoro a livello tecnico. Si parla sempre e solo di contenuti. Quando vanno a infilarsi in ‘eh ma quella cosa lì non funziona in quel modo’ no, non sai di che parli. Se chiami qualcosa in un modo e si chiama in un altro modo, non sai di cosa parli. Questo comporta tutta una serie di rotture di ca**o!”.