Secondo gli inquirenti, Sophie Codegoni non avrebbe mai ritirato la denuncia fatta nel dicembre 2023 contro l’ex compagno Alessandro Basciano. In queste ore, la Procura ha ricevuto gli atti depositati sabato scorso dalla difesa dell’ex concorrente del Grande Fratello Vip al gip Anna Magelli, che poi ha revocato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Giudice che nel provvedimento di scarcerazione aveva dato conto di quelle “scritture” del 26 febbraio e dello scorso marzo sulla “remissione” della prima querela e sulla “accettazione” del ritiro da parte di Basciano.
Nei nuovi atti - inoltrati dal gip ai pm - c'è una scrittura privata tra i due ex gieffini che fa riferimento ad accordi in ambito civilistico e nella quale la nota influencer si “determina”, ossia si impegna, a ritirare la denuncia in sede penale e lui accetta. Ritiro della querela, però, che potrebbe non esserci mai stato, anche perché non c'è traccia nelle carte delle indagini condotte dai carabinieri e coordinate dall'aggiunta Letizia Mannella e dal pm Antonio Pansa. Sophie, poi, presentò una seconda querela il 14 novembre 2024.
In particolare nelle nuove indagini, il pm Pansa, che ha ereditato il fascicolo che era prima in carico ad altro pm, dovrà ascoltare la Codegoni e poi anche la versione difensiva di Basciano, già esposta da lui alla gip Anna Magelli con tanto di chat. E risentire anche alcuni testimoni, tra cui probabilmente due amici della giovane e anche i familiari di lei.
Le chat con le minacce di Basciano
Della “remissione della querela” si parla nel provvedimento di scarcerazione della gip, che ha accolto la linea difensiva del legale del dj Leonardo D'Erasmo, indicando comunque di effettuare approfondimenti investigativi, che la Procura porterà avanti. Agli atti dei pm, con le querele, c'erano anche un serie di messaggi via chat depositati da Sophie la quale, dopo la prima denuncia del 9 dicembre 2023, era stata anche sentita a verbale. Messaggi nei quali, secondo l'accusa, erano riportate minacce di Alessandro, come ad esempio “Me la paghi”.
Ora gli inquirenti dovranno anche acquisire i contenuti integrali di quegli scambi di messaggi. Basciano, dal canto suo, nell'interrogatorio e attraverso il suo difensore, aveva depositato gli screenshot di alcune chat anche del 12 e 13 novembre scorso, un giorno prima della nuova denuncia della Codegoni. Chat dalle quali, secondo la giudice, emergeva “un rapporto sereno e certamente non connotato da costante paura”, da uno stato di ansia e timore necessario per contestare lo stalking. In più, dovrà essere analizzato di nuovo l'episodio della notte tra il 13 e il 14 novembre scorso denunciato dai due amici di Sophie come un'aggressione con sfondamento anche del parabrezza della loro auto. Episodio su cui Basciano ha dato un'altra versione.
Per ora, Alessandro, che resta indagato per stalking senza alcuna misura cautelare, ieri si è sfogato sui social denunciando il fatto che non gli viene consentito di vedere sua figlia: “Sono stato privato della libertà che è la cosa più preziosa per un uomo. Anzi no, la seconda, la prima sono i figli ed io sono stato privato anche di questo, perché ancora oggi non riesco a vedere la mia bambina. Questo nonostante io non abbia alcuna restrizione nei confronti di alcuno. Riabbracciare mia figlia sarebbe la carezza sull’animo di cui, ora più che mai, avrei bisogno”.