A distanza di circa tre settimane dalla morte di Liam Payne è arrivata una svolta nelle indagini. TMZ ha fatto sapere che la polizia di Buenos Aires ha arrestato tre persone: il primo sarebbe un amico dell’ex membro degli One Direction, il secondo un dipendente dell’hotel CasaSur e il terzo uno spacciatore.
“Un amico che era con lui è stato accusato di abbandono di persona seguito da morte e di fornitura e agevolazione di sostanze stupefacenti, secondo quanto riferito dalla Procura nazionale - si legge sul sito di La7 -. Anche un dipendente dell’hotel e una terza persona sono stati arrestati”.
Nel frattempo, la salma di Liam Payne è tornata in Inghilterra accompagnata dal papà Geoff Payne. I funerali del cantante dovrebbero tenersi a Wolverhampton, sua città natale, questo fine settimana. Al momento non è chiaro se saranno aperti al pubblico o si svolgeranno in forma privata.
Nella giornata di ieri, la polizia argentina ha rilasciato un lungo comunicato nel quale è stata svelata la causa della morte di Payne. Il suicidio è stato escluso, nel comunicato infatti si legge che Liam era incosciente (a causa delle sostanze assunte) e che nemmeno si è reso conto di essere sul balcone.
Morte Liam Payne, il comunicato della Procura
“La Procura nazionale per gli affari penali e penitenziari n° 14, guidata dal procuratore Andrés Esteban Madrea, informa, a seguito della revoca del segreto del processo sommario, che nell’ambito delle indagini sulla m0rte del musicista britannico Liam James Payne, avvenuta il 16 ottobre cadendo dal balcone di un hotel nel quartiere Palermo di Buenos Aires, sono state scoperte condotte illecite, a seguito delle quali tre persone sono state accusate dei reati.
Fin dall’inizio delle indagini e nel giro di pochi giorni sono state intraprese azioni e misure esaustive e meticolose per chiarire le circostanze che hanno circondato la m0rte dell’artista. In questo senso, sono pervenute diverse decine di dichiarazioni presso la sede della Procura della Repubblica, tra cui le testimonianze del personale dell’hotel, dei familiari e degli amici e dei professionisti del settore medico.
È stata inoltre condotta un’analisi dettagliata di oltre 800 ore di filmati video provenienti da diverse telecamere di sicurezza dell’hotel e di altre presenti sulla strada, con personale della Procura e analisti specializzati della Sovrintendenza alle indagini speciali.
Allo stesso modo, è stata effettuata l’estrazione forense del contenuto del telefono cellulare del musicista. Da questo, sono state analizzate le sue chiamate, i suoi messaggi, le sue chat sulle applicazioni di messaggistica e sui social network. Sono stati esaminati anche il registro degli ospiti e gli ordini del bar/ristorante dell’hotel per scoprire chi ha fatto visita al musicista e le sue abitudini di consumo di bevande e cibo.
I medici escludono che l’artista si sia tolto la vita. Il 31enne ha riportato lesioni multiple, emorragie interne ed esterne. Le lesioni che aveva erano compatibili con quelle prodotte da una caduta accidentale dall’alto, l’autolesionismo di qualsiasi tipo e/o l’intervento fisico di terze parti sono stati esclusi.
Nel suo corpo c’erano tracce consistenti di alcol, cocaina e un antidepressivo. Durante l’incidente Liam Payne era probabilmente in uno stato di semi- o totale incoscienza, anche perché non aveva adottato una postura riflessa per proteggersi nella caduta. Molto probabilmente era incosciente a causa delle sostanze presenti nel suo organismo in quel momento. Questa situazione escluderebbe la possibilità di un atto consapevole o volontario da parte della vittima, poiché, nello stato in cui si trovava, non sapeva cosa stava facendo e non poteva comprenderlo”.