La breve storia d’amore tra Beatrice Luzzi e Giuseppe Garibaldi ha appassionato i telespettatori del Grande Fratello e continua ad appassionare il loro numerosissimo fandom, i BeaBaldi, che non smettono di sperare in un ritorno di fiamma. Tuttavia, nonostante nei mesi successivi alla conclusione del reality show condotto da Alfonso Signorini, l’attrice e l’ormai ex bidello calabrese si siano incontrati in diverse occasioni, non sembra essersi riaccesa la scintilla.

Se Beatrice non si è mai esposta, al contrario Giuseppe, in un’intervista al settimanale Mio dello scorso maggio, aveva dichiarato di essere innamorato dell’ex coinquilina: “Abbiamo vissuto emozioni forti e la nostra storia è nata in modo naturale. Poi, piano piano, il contesto e la pressione degli altri inquilini, unita alla mia poca esperienza, hanno fatto sì che tutto si rovinasse. Oggi la situazione è tranquilla ci sentiamo spesso.

Se stiamo insieme? No, dire che stiamo insieme è un parolone, ma c’è una buona strada aperta sulla possibilità che io possa riconquistarla. Ci sto provando in tutti i modi, spremendomi al cento per cento.

Se sono innamorato? Quando lo scorso marzo c’è stato il nostro riavvicinamento, sapevo già di essere innamorato, ma avevo paura di espormi perché avevo il timore di essere accusato di voler creare una dinamica, A lei l’ho detto senza microfono. Sì, sono innamorato e cerco di riconquistarla perché voglio vivermela come non sono stato in grado di fare in passato. Lo so che non è un gioco, tra noi c’è ancora quella magia”.

Beatrice Luzzi ha chiarezza sul rapporto con Giuseppe Garibaldi

Nelle ultime ore, Beatrice Luzzi è tornata a parlare del suo rapporto con Giuseppe Garibaldi, facendo chiarezza una volta per tutte: “Tra noi c’è un rapporto di grande supporto e affetto, ma non siamo fidanzati: abbiamo approcci, responsabilità e prospettive di vita troppo lontane per essere integrate nella reciproca quotidianità. Siamo stati accusati di ambiguità da alcuni fan, ma noi non siamo attori di un film, siamo persone in carne ed ossa (e cuore) con tutte le complessità personali, familiari e sociali, o meglio social, che ciò comporta. Ci sono voluti mesi per curare le dinamiche vissute dentro al GF e altri mesi per riprendere davvero in mano le nostre vite. Nessuna ambiguità, semplicemente il tempo umanamente necessario”.