Nella giornata di ieri, tre importanti testate giornalistiche statunitensi hanno annunciato il sequel de Il diavolo veste Prada. Come riportato dai colleghi di Biccy.it, Puck, Deadline e Variety hanno rivelato che Meryl Streep, Emily Blunt, la sceneggiatrice Aline Brosh McKenna e il regista David Frankel sarebbero coinvolti nel progetto. Una giornalista di Puck ha anche pubblicato una prima bozza della trama del sequel, e sembra che al centro della storia ci sarà Miranda, alla fine della sua carriera e alle prese con la crisi dell’editoria e il calo di vendite di Runway. La Priestley sarà costretta a rivolgersi alla sua ex assistente, Emily, che adesso è diventata un’importante dirigente di un brand di lusso.
Sequel de Il diavolo veste Prada, la trama
“Per anni abbiamo sognato un sequel de Il Diavolo Veste Prada, il classico del 2006 con Anne Hathaway e Meryl Streep, basato sul romanzo del 2003 di Lauren Weisberger. In merito a questa pellicola ho delle importanti novità - si legge su Puck -. Ci sarà davvero un seguito e ci sono diversi dettagli. Mi hanno confermato che la produttrice del film, vincitrice dell’Oscar, Wendy Finerman, ha convinto Meryl Streep ed Emily Blunt a firmare per un sequel del film di successo. Non so se Anne Hathaway sarà coinvolta in questo nuovo progetto, visto che ad aprile ha detto che non pensa che un seguito sarebbe opportuno.
Ho saputo anche la bozza della trama. Mi è stato assicurato che la Disney ha dato a Finerman l’ok per assumere la sceneggiatrice del film originale, Aline Brosh McKenna, ora che Streep è nel cast. La nuova storia è concentrata su Miranda Priestly, la vera protagonista di questo sequel è alla fine della sua carriera, di fronte al declino dell’editoria tradizionale e delle riviste. Miranda è costretta a scontrarsi con la sua ex assistente, Emily Charlton, che però ora è una dirigente di alto livello in un gruppo di lusso in stile Kering o LVMH. La Priestly ha un disperato bisogno di un aiuto da parte di Emily, ma non sarà semplice. I rappresentanti della Disney si sono rifiutati di fornire commenti”.