Costantino Vitagliano è stato ospite da Silvia Toffanin a Verissimo per parlare di come sta affrontando la rara malattia autoimmune che lo ha colpito ormai da diverso tempo, ma che solo nell’ultimo mese ha scoperto di avere.
L’ex tronista di Uomini e Donne era già stato ospite dalla Toffanin a fine gennaio per raccontare il dolore allo sterno che gli cambiato la vita: “Ho una macchia sull’aorta ombelicale. Sono andato in ansia totalmente perché mi hanno mandato nel reparto tumorale. 29 giorni di esami senza avere risposta”.
Costantino ha svelato che sta dopo la scoperta della malattia: “Sto meglio. Il mio organismo attacca il mio organismo, è una malattia autoimmune. Ho imparato anche questo termine e stanno cercando di trovare una cura che vada bene per me. Mentalmente sto meglio. Sono dimagrito tantissimo, ma sto recuperando. Anche se sono in compagnia, mi sento solo, non mi vedo come ero prima. Stamattina ho portato per la prima volta mia figlia a scuola, lei mi fa sorridere e cerco di trarne la parte buona, anche se non c'è. Da un momento all'altro si è spento un interruttore e sto cercando di riaccenderlo”.
Vitagliano ha confidato a Silvia Toffanin come è iniziata la sua “storia” con la malattia: “Sono andato dal dottore perché avevo questo dolore allo sterno e lui mi ha fatto fare l'eco e da lì è nato tutto il percorso. L'aorta sta migliorando ma non possiamo saperlo finché non capiamo come far svanire questa macchia, vediamo se sarà necessario mettere uno stent all'aorta, ma io spero di no”.
Poi ha aggiunto: “Quando incontravo mia figlia scoppiavo a piangere con lei. Ho un bellissimo rapporto con le e spero che lei abbia il mio carattere - ha raccontato Costantino in lacrime, ricordando l'amore per la figlia e per i genitori -. In lei vedo mia mamma perché lei si è ammalata quando sono diventato papà. Quando sono morti i miei genitori ho ritrovato sul mio conto tutti i soldi che avevo prestato loro quando ho fatto successo con Uomini e Donne. Fino a tre mesi fa prendevo in braccio mia figlia e la sollevavo, ma adesso non ce la faccio più e soffro molto”. Poi la promessa a sé stesso: “Io devo esserci per mia figlia, come hanno fatto i miei genitori per me”.