Tra le persone che hanno guardato il documentario di Ilary Blasi su Netflix, ci sono anche Selvaggia Lucarelli e Alfonso Signorini. Entrambi hanno infatti commentato Unica, e non hanno risparmiato frecciatine e critiche.
Da quanto ha scritto su Facebook e su Il Fatto Quotidiano, pare che la giurata di Ballando con le Stelle si sia annoiata a morte nell’assistere per un’ora e mezza al documentario, tanto che ha scritto che Ilary è riuscita nella mossa di vendere un prodotto sul nulla.
Il commento di Selvaggia Lucarelli
“Ilary Blasi è indubbiamente Unica: è riuscita a vendere a Netflix un documentario sul nulla, a trasformare in prodotto da piattaforma una rocambolesca storiella di corna in cui non ci sono notizie ma solo un tragicomico desiderio di riscatto. Perchè forse non si è capito ma il senso di tutto è in una frase buttata lì a scappare via, tra un aneddoto e l’altro. È quando Ilary, dopo aver raccontato della scoperta di Francesco a cena a casa dell’altra, dice: ‘La sera prima mi aveva cercata a letto e io non avevo voluto’. Bisogna partire da qui per comprendere il vero intento di questa operazione che non è zittire i pettegolezzi, ma è assestare pochi colpi, con la stessa mira con cui Totti tirava i rigori. Raccontando che Totti voleva fare l’amore con lei mentre stava già con l’amante, Ilary ha consumato la sua vendetta.
Ha ricordato a lui quanto è ambiguo e a lei, Noemi, quanto il suo ex sia disonesto con le donne della sua vita. Per il resto, il documentario è un prodotto modesto, un’ora e venti di auto gossip.
Insomma, la vita di Ilary che è un qualunque film di Vanzina, lei che dal quartiere Portuense finisce nella villa lussuosa all’Eur e il marito calciatore che alla fine si innamora della ragazza di Roma Nord. Non manca la parentesi sui famosi Rolex e sulle borse e le scarpe che Totti le aveva nascosto e che Ilary ritrova in casa, dopo giorni di ricerche tra controsoffitti e intercapedini. E in fondo questo è un passaggio interessante perchè un povero capisce finalmente cos’è la vera ricchezza, e cioè poter nascondere scarpe e borse dell’ex coniuge nella stessa casa in cui vive l’ex coniuge”.
Le parole di Alfonso Signorini
“Al di là di chi abbia o meno ragione, al di là del fatto che sarebbe più logico deporre nelle opportune sedi giudiziarie, resto del parere che i panni sporchi si lavino in famiglia. Certo ‘pecunia non olet’ (dal latino, ‘i soldi non puzzano’, ndr), ma in fondo, se tutti fossero così sobri ed eleganti, con che cosa riempiremmo le pagine dei giornali e i palinsesti televisivi?”.