Sono iniziate le riprese della terza stagione di Doc – nelle tue mani, amatissima fiction di successo targata Rai con protagonisti Luca Argentero, Matilde Gioli e Pierpaolo Spollon.
In una recente intervista rilasciata a Rolling Stones, riportata dai colleghi di Isa e Chia, l’attore piemontese ha parlato del grande coraggio che ha avuto nell’intraprendere la strada della recitazione: “Penso di aver avuto quel coraggio anche quando c’è stato da chiedermi: cosa faccio su un palcoscenico? Com’è possibile che io sia finito qui? Ok, magari sono fortunato: ma fallo te. Ce l’hai il coraggio di stare qua sopra e raccontare una storia per due ore? Ce l’hai quaranta pagine a memoria da recitare a duemila persone?”.
"Il mio Grande Fratello era un'altra roba"
Prima del suo approdo nel mondo della recitazione, nel 2003 c’è stata la sua avventura al Grande Fratello. Luca Argentero ha raccontato perché preferisce non parlare più del reality show: “Sai perché mi sono stufato di parlare del Grande Fratello? Perché non esiste più. Non ci sono gli stessi ragazzi sconosciuti come in quel periodo siamo stati noi. Ora è gente dello spettacolo che viene inserita, a mio avviso, in un contesto un po’ grottesco in cui non mi riconosco più. Io ho un ricordo stupendo di quell’esperienza, ma la nostra era un’altra roba”.
L'esperienza ad Amici
In passato, l’attore ha ricoperto anche il ruolo di giudice ad Amici di Maria De Filippi: “Se qualche ragazzino mi scopre grazie ad Amici, probabilmente poi andrà a vedermi anche al cinema. Riconoscerà un volto familiare e magari sceglierà quel film. Amici non è stata una decisione puramente commerciale per me, aveva una sua finalità. E la conferma mi è arrivata dagli ospiti internazionali: ricordo Al Pacino, Matthew McConaughey, Harrison Ford. Veniva gente che io non ci potevo credere”.
E proprio a proposito di Harrison Ford: “Avevo Indiana Jones al mio fianco: gli ho leccato il c*lo per mezz’ora raccontandogli tutta la sua filmografia a memoria. E quella volta, in totale onestà, gli ho anche chiesto: ‘Scusa Harrison, ma te perché sei qua?’. Era impensabile, voglio dire: com’era arrivato ad essere l’ospite d’onore di Amici, in Italia? ‘Perché tu hai trentacinque anni e mi conosci perfettamente’, mi ha risposto lui, ‘ma questo programma ha un pubblico di adolescenti, e io esco al cinema con un film tra due mesi. Ho bisogno che questo pubblico mi conosca’. Capisci? Aveva settant’anni, era Harrison Ford, e ancora lavorava sul pubblico. Pensa che livello di professionalità, pensa come farebbe bene anche a noi curare così il nostro pubblico. Ecco il motivo per cui le sale rimangono aperte per i film americani: il lor star system ha creato un meccanismo per cui tu vuoi andare al cinema a vedere quella gente lì”.