Edoardo Tavassi è stato intervistato da Turchese Baracchi nel programma radiofonico Turchesando, in onda su Radio Cusano Campus. L’ex concorrente del Grande Fratello Vip, oltre a parlare della sua esperienza nella Casa, ha raccontato alcuni retroscena sulla storia d’amore con Micol Incorvaia.
Edoardo Tavassi: "Con Micol abbiano iniziato una convivenza"
“Micol è la persona più ritardataria della storia. Ti mette in condizione di fare delle figure assurde. Hai appuntamento alle 21, non possiamo arrivare alle 22. Mettiti la sveglia un’ora prima. Io invece sono puntuale, ed è l’unico difetto che per adesso ho trovato in lei. Stando a Roma viene spesso da me, abbiamo iniziato a fare una sorta di convivenza, quella vera, non quella del Grande Fratello che era un po’ particolare, e devo dire che sto proprio bene, ci troviamo in tante cose. L’unico difetto è che è ritardataria in una maniera incredibile. E dormigliona. Se non dorme quelle 18 ore al giorno non carbura. Lei e la sorella Clizia hanno Clizia hanno una genetica pazzesca. Secondo me si surgelano prima di andare a dormire”.
Poi, Edoardo Tavassi ha raccontato con la sua consueta ironia qual è stato il luogo del loro primo appuntamento: “Primo appuntamento? A lavare la macchina. Molto romantico devo dire! Cinque mesi che non la lavavo! Il ‘ti amo’ a Micol l’ho detto la prima volta dentro la Casa, ma è partito a vostra insaputa perché gliel’ho sussurrato all’orecchio sotto le coperte. Dicendole però che il ‘ti amo’ avrebbe avuto più valore fuori, quindi sarebbe stato ancora più serio. Poi è stato detto anche fuori”.
Il sesso dentro e fuori la Casa del Gf Vip
Per quanto riguarda il sesso: “Diciamo che abbiamo recuperato in tempo perso! Se abbiamo fatto l’amore nella Casa? Diciamo un nì! Era tutta una paranoia sul fatto che qualcuno ci potesse guardare, o che si capiva da un movimento. Ma pure per baciarsi, io prendevo queste coperte e le tiravo su, lei voleva coprire pure il bacio. Voleva censurare quello. Passare cinque mesi, dormire accanto a una persona che ti piace è una sofferenza! La prima volta che l’abbiamo fatto? Sono stai quei tre, quattro minuti compresi la sigaretta. Vabbè, poi abbiamo recuperato. E’ stato bello perché poi comunque di liberi di tutta quella pressione che hai. Noi dormivamo in un van che non è che avevi le chiavi, ti aprivano la porta di notte a qualsiasi ora. Stavi con l’ansia non solo delle telecamere, ma dei coinquilini che erano invadenti da morire in continuazione. I più invasivi? Edoardo Donnamaria era praticamente nostro figlio, viveva con noi. Stava in mezzo e dormiva tra noi, ci mancava che lo allattassi”.