Costantino Vitagliano si racconta in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. L’ex tronista di Uomini e Donne, nei primi anni 2000, era l’idolo delle donne di ogni età. Fisico scultoreo e modi da sciupafemmine, ha abbandonato il mondo della televisione perché, dice, “pagano troppo poco”, e anche se potrebbe vivere di rendita è socio e testimonial di centri per la terapia del freddo.
Gli anni d'oro di Costantino Vitagliano
Costantino era una vera e propria macchina da soldi, e solo con le serate in discoteca fatturava milioni di euro ogni anni: “Arrivavo al Billionaire e c’era la folla fuori solo per vedermi entrare. Arrivavo alle tre di notte, col volo privato, dopo aver fatto il giro delle discoteche d’Italia, tre a sera”. Con i primi soldi guadagnati ha fatto andare in pensione il padre, però, poi, si è tolto anche più di qualche sfizio: “Avevo appartamenti che affittavo, ristoranti, pizzerie. Comprai una Bentley da 240 mila euro, e Ferrari, Lamborghini”, racconta al Corriere della Sera. Una grande conquista per Vitagliano, che a soli 16 anni lavorava nel bar dello zio.
“Poi Enzo Jannacci e Paolo Rossi mi hanno preso a lavare i bicchieri al Bolgia Umana e lì sono passato alla sala a fare il ragazzo immagine. Poi mi sono fatto il fisico in palestra, sono diventato cubista, spogliarellista. Però non ho mai fatto il gigolò o il mantenuto o il pornoattore, tutte cose che mi hanno chiesto. Dopo, ho fatto il valletto da Paolo Limiti, ho fatto Casa Vianello. Sfilavo, posavo, portavo il book: 15 anni di gavetta. Ho lavorato pure con Fabio Fazio”.
Uomini e Donne
Il successo è arrivato nel 2003 grazie a Uomini e Donne, dove il suo personaggio aveva fatto centro: “Era un mondo diverso. Oggi le donne neanche sanno come lo vogliono un uomo. Quelli che funzionano adesso mi arrivano all’ascella, sono grandi come il mio braccio”, dice Costantino, che lasciò il dating show di Maria De Filippi insieme ad Alessandra Pierelli. “Era tutto vero, in quei 40 minuti di tv. Poi, avevo altre vite, mi beccavano con le ragazze Jacuzzi e ad Ale in diretta, io dicevo che era un set...”.
Poi sono arrivati gli anni di Lele Lora: “Per me, è stato come un padre, mi ha fatto scoprire come guadagnare, come apparire. Con lui avevo l’agenda piena per cinque anni. Mi faceva sponsorizzare da testa a piedi: portavo le mutande a vista perché mi pagavano”.
"Soffrivo di attacchi di panico"
Ma c’era anche il rovescio della medaglia: “Avevo gli attacchi di panico. Mi venivano dopo le serate. Odiavo sentir ripetere il mio nome, odiavo trovarmi su tutte le affissioni. Viaggiavo con quattro guardie del corpo, se no tornavo nudo: mi strappavano i vestiti. Quando atterravo a Bari, fuori, c’erano quattromila persone e la polizia doveva chiudere l’aeroporto. Il fisico c’era, ma ha ceduto la testa. A un certo punto mi ero detto: sono a posto per tutta la vita, non ho più bisogno di guadagnare. Ho rallentato, ma sono arrivati gli attacchi. Sono andato a vivere in Spagna, ma sono diventato Costa anche lì e sono tornato”.
Cosa fa ora Costantino Vitagliano? Vive grazie agli investimenti fatti negli anni d’oro e punta sulla crioterapia: “La crio è il futuro, fa bene a osteoporosi, cellulite, invecchiamento... L’altro giorno sono andato a meno 180 gradi in tre minuti, la pelle è diventata un’altra. Poi faccio sfilate, presento eventi”.