Alfonso Signorini a cuore aperto in un editoriale scritto su Chi, il settimanale del Gruppo Mondadori da lui diretto.

Il conduttore del Grande Fratello Vip parla della sua infanzia e di come si sentisse “fuori posto” a causa della sua omosessualità.

"Ero un bambino in prigione"

“Care lettrici, cari lettori, se penso a me da bambino mi guardo con tanta tenerezza – scrive Signorini nell’incipit dell’articolo di fondo -. Un bambino in prigione. Guardavo le bambole di mia sorella, le pettinavo di nascosto, ma l’orecchio era sempre vigile: appena sentivo i passi della mamma e del papà avvicinarsi alla mia cameretta, ritornavo a giocare con le macchinine o il Fort Alamo pieno di cowboy e indiani Apaches. Guardavo i cartoni animati di Walt Disney: avrò rivisto, non esagero, migliaia di volte la scena in cui la Fata Turchina agghinda Cenerentola per il ballo al castello del suo Principe azzurro. A carnevale scelsi proprio quel costume, da Principe azzurro, mentre tutti i miei compagni erano vestiti da Zorro o da cowboy. Crescendo sentivo dentro di me che avrei passato il resto della mia vita a nascondermi. Mi facevano compagnia solo gli eroi del mondo antico, quel mondo dove gli uomini erano amici tra loro e dividevano la vita senza doversene vergognare. Per anni, per sentirmi meno isolato e più integrato, ho fatto quello che mai avrei voluto fare. Ho imparato a dire parolacce, perché così facevano i maschi del mio quartiere, ho portato le ragazze in camporella e me ne sono pure vantato con gli amici. Ma per me sognavo altro, guardavo sottocchio i compagni più carini, quelli che avevano dietro di loro un codazzo di ragazze, e abbassavo immediatamente gli occhi quando i nostri sguardi si incrociavano nel timore che qualcuno di loro se ne accorgesse. Per anni ho vissuto una vita parallela, nascosta, oscura. Mi sentivo fuori posto ovunque e vivevo nel terrore di essere scoperto, sentivo ovunque i passi intorno a me. Non erano più quelli dei miei genitori, erano quelli di chi mi avrebbe giudicato. Non voglio parlarvi delle sofferenze che ho patito, me le tengo per me: mi hanno aiutato a essere quello che sono e alla fine le ringrazio pure”.

"Le nozze di Alberto e Riccardo sono una conquista"

Nel lungo articolo, Alfonso Signorini si mette quasi completamente a nudo, manifestando il malessere e la solitudine prima del coming out. Poi un pensiero ad Alberto Matano e Riccardo Mannino, le cui recentissime nozze sono state documentate in esclusiva proprio da Chi: “Voglio esprimervi tutta la felicità che sento dentro nel vedere la copertina di questa settimana. Il matrimonio di Alberto e Riccardo è davvero una conquista. Una conquista che ci fa andare a testa alta. E che ci insegna, se mai ce ne fosse bisogno, che l’Amore, quello vero, è uno solo: ed è quello che rende questa vita unica e straordinaria”.