Il piccolo Mimmo dei Cesaroni è cresciuto e, oggi, possiamo vederlo recitare in un’inquietante serie tv, su Neflix.

Vi ricordate cosa vedevate in tv nel 2006? Probabilmente no, sono passati troppi anni, molte cose sono cambiate e diversi attori, crescendo, hanno intrapreso strade diverse, finendo nel dimenticatoio.

Capita, però, che aprendo una nuova serie, d’un tratto, un’ondata di nostalgia e ricordi affiori nella nostra mente.

Un particolare, che sia la forma degli occhi, un sorriso o altri tratti somatici, attirano la nostra attenzione. Iniziamo a pensare, a fissarci, cercando un motivo al nostro improvviso interesse e poi capiamo. Dopo anni ed anni di assenza, ecco davanti a noi, cresciuto e cambiato (anche se non del tutto), il ragazzino di un vecchio programma televisivo passato che, al tempo, ci faceva tenerezza.

Stiamo parlando del piccolo Mimmo, nome fittizio di Federico Russo, uno dei personaggi principali dei Cesaroni, la famosissima serie televisiva italiana, prodotta dalla Publispei per RTI e andata in onda dal 7 settembre 2006 al 16 novembre 2014 su Canale 5.

Federico, al tempo dei Cesaroni aveva solo 9 anni, con i suoi capelli rossicci e il volto ricoperto di lentiggini, era il più piccolo della famiglia. Oggi, lo ritroviamo su Netflix nella serie Curon, creata da Ezio Abbate, Ivano Fachin, Giovanni Galassi e Tommaso Matano.

Per il momento vi è solo la prima stagione, composta da 7 episodi e, la serie prende il nome da una zona davvero esistente, appunto Curon, un comune italiano della provincia autonoma di Bolzano in Trentino Alto Adige.

Anna Raina (Valeria Bilello), una donna milanese, dopo 17 anni ritorna nel suo paese di nascita Curon, insieme ai gemelli Mauro (Federico Russo) e Daria (Margherita Morchio), stabilendosi, insieme a loro nella casa o meglio hotel in cui era cresciuta da piccola e, dove ancora, vive il padre. Mentre i figli cercano di abituarsi alla vita tranquilla e monotona della zona, Anna scompare e i gemelli, nel tentativo di ritrovarla, scoprono le leggende, i misteri e i racconti inquietanti che avvolgono il paese.

Non è un caso che la storia sia ricca di suspense e a tratti inquietante. Anche se a tratti inventata, la trama riprende le leggende che da anni circolano realmente a Curon, soprattutto sul campanile.

Curon si trova ai confini tra Svizzera ed Austria e si affaccia su un lago artificiale, dal nome Resia, creato circa 70 anni fa. In realtà la Curon originale è quella che oggi risiede sotto il lago, ma ciò che affascina maggiormente è la parte superiore di un campanile del 1357 che sporge dall’acqua, le cui origini risalgono alle popolazioni celtiche che abitavano questi luoghi. La leggenda narra che, durante alcune notti invernali, gli abitanti abbiano udito i rintocchi delle campane, sebbene queste siano state tolte nel 1950 prima dell’allagamento.

Non è chiaro se sia stata la serie con i suoi protagonisti famosi a dare lustro alla zona o viceversa, sta di fatto che, oggi, Curon è meta di numerosissimi turisti che sperano, anche loro, di udire i rintocchi fantasma delle campane.

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