L'articolo pubblicato domenica 29 dicembre dal titolo "Torre Annunziata, città disillusa: altri decidono per noi", a firma di Antonio Gagliardi, ha portato il sindaco Corrado Cuccurullo a scrivere alcune sue considerazioni sugli argomenti trattati nel servizio, in cui veniva sottolineata la debolezza della politica a Torre Annunziata.
Molte delle sue osservazioni, sotto certi aspetti, sono condivisibili, e siamo perfettamente d'accordo sulla necessità che la politica a Torre Annunziata debba fare un salto qualità per recuperare quel gap che per troppi anni l'hanno tenuta subalterna ad altre realtà. Vanno bene i dibattiti, le analisi, le valutazioni e i giudizi sul passato, purché poi si passi ad azione concrete che mirino ad innalzare il livello della politica a Torre Annunziata, tale da proiettare i nostri rappresentanti a livelli istituzionali superiori, come avvenuto in epoche remote con Angelo Abenante, Luigi Matrone, Francesco Porcelli e tanti altri consiglieri provinciali, tra cui CIro Telese, Agostino Popolo, Luigi Izzo e Alberto Fruccio.
Di seguito il testo della nota del sindaco Cuccurullo:
"Gentile Direttore,
leggo con attenzione l’articolo a sua firma e ne colgo il tentativo di sottolineare alcuni aspetti critici del nostro territorio e della politica, che vale la pena riprendere perché meritevoli di riflessione politica. L'attuale Amministrazione – per quanto giovane – ha ben presenti le difficoltà storiche e strutturali di Torre Annunziata.
Ciò che mi preme sottolineare è che, in questa fase, è necessario lavorare con determinazione per recuperare e rafforzare il peso politico della nostra città, troppo spesso mortificato per vari motivi. Oggi la politica locale è chiamata a riappropriarsi di un proprio ruolo attraverso proposte concrete.
Sulla necessità di invertire la “narrazione” negativa di Torre Annunziata, eccessiva e limitata, ho insistito fin dalla recente campagna elettorale. Non significa per nulla nascondere la polvere sotto al tappeto, ma siamo consapevoli di quanto sia importante contrastare le rappresentazioni stereotipate e superare i pregiudizi. Da qui la volontà, da parte dell’Amministrazione, di promuovere in ogni sede un’immagine diversa e più veritiera della nostra città, valorizzando i tanti esempi di impegno civile e di rinascita economica che troppo spesso, fuori dai confini cittadini, non vengono percepiti.
Il Maximall Pompeii oggi è una realtà con i suoi pro e contro, anche se da inguaribile ottimista penso che i primi superino i secondi. Il brand “Pompeii” è universalmente più noto ed è una scelta, che viene da lontano, ormai datata, riproposta da tutte le diverse iniziative private che si sono succedute e che non è utile oggi riproporre nel dibattito. Piuttosto interroghiamoci tutti su come il nostro territorio può trarne benefici indiretti e diretti. Il parco urbano realizzato, infatti, salda di fatto le due città, creando positive sinergie economiche e turistiche, risana una frattura urbana di un'ex area industriale in disuso da decenni ed è un'opportunità occupazionale.
In merito a quanto sostenuto nell’articolo circa l’assenza di riferimenti a Torre Annunziata, è però doveroso precisare che all’ingresso principale, fin dall'apertura, campeggia una bandiera bianca con lo stemma della nostra città. A volte è più importante sfruttare strategie comunicative di ampio respiro (Pompeii) – come insegna l’esempio di Bergamo, dove l’aeroporto di Orio al Serio è stato ribattezzato “Milano Bergamo” senza che ciò fosse vissuto come un torto dai bergamaschi. I turisti diretti a Milano, alla fine, portano benefici anche al territorio bergamasco con pernottamenti, visite, servizi e quant’altro.
In merito alla questione delle uscite autostradali, non avvitiamoci, anche in questo caso, in un dibattito puramente “provinciale”. La nostra città ha un’estensione territoriale particolare, una lunga striscia di quasi 7 chilometri, e le uscite si trovano in prossimità di altri comuni. È comprensibile, dunque, che si vogliano indicare più località, anche per favorire un’efficace distribuzione del traffico. E non cambia nulla, in meglio o in peggio, per la nostra città. Se proprio si ritiene necessario lenire un orgoglio ferito, comunque il nome della nostra città anticipa quello delle altre.
È più proficuo concentrare l’attenzione sulla necessità di superare le reali “debolezze” della politica locale, anziché trasformare la questione in un mero problema di cartelli stradali.
Sul centro per l'impiego, la precedente Amministrazione aveva meritoriamente proposto un immobile confiscato alla camorra, ma di dimensioni inferiori rispetto ai requisiti richiesti per la nuova sede. L’Amministrazione attuale ha individuato un’area dell’ex plesso scolastico di via Isonzo, che invece ha una superficie adeguata alle necessità del Centro per l’Impiego.
Infine, in merito alla questione che ritengo più rilevante, anche sotto il profilo politico, sebbene la scelta di riaprire il Pronto Soccorso di Boscotrecase e di Torre Annunziata competa alla Regione e dipenda anche dalla disponibilità di personale adeguato, l'attuale Amministrazione, insieme ai sindaci di ben 6 Comuni, ha sottoscritto due inviti ai vertici dell’Azienda sanitaria e al Presidente della Regione, evidenziando che non si tratta di una battaglia “campanilistica” ma di una necessità concreta. Le motivazioni sono chiare: abbiamo 4,5 milioni di visitatori del Parco archeologico di Pompei, 1 milione di presenze nel Parco nazionale del Vesuvio, un anno giubilare appena iniziato, il Maximall che triplica la popolazione della città ogni giorno, oltre alle difficoltà strutturali di raggiungere il già congestionato presidio stabiese.
Abbiamo anche avanzato proposte specifiche: l’apertura di una bretella autostradale, l’uso dell’elisuperfice presente e l’impiego anche di professionisti esterni (come avviene al Nord) per sopperire alla carenza di personale. Quello della riapertura del pronto soccorso e del rafforzamento del nostro nosocomio deve essere una battaglia, senza colori e senza medaglie, che ci vede tutti schierati dalla stessa parte. Su tale aspetto devo tornare a ringraziare il comitato di cittadini che lotta da tempo e anche tutte le forze politiche presenti in Consiglio Comunale che hanno appoggiato senza indugio l'iniziativa dei 6 sindaci, dimostrando una grande maturità politica che segna, a mio giudizio, l'inizio di un percorso sostanziale per sfuggire alle cause della debolezza della politica cittadina.
Caro direttore, ti ringrazio nuovamente per aver avviato un dibattito sulle criticità della politica locale, che purtroppo hanno contraddistinto gli ultimi due decenni, nonostante ci siano state congiunture favorevoli a più livelli istituzionali.
Rinnovo, dunque, la mia disponibilità al confronto sereno con tutte le forze sociali e politiche, incluse le voci critiche, nell’unico interesse di restituire alla nostra città quella forza politica che merita e che serve a migliorare la città.
Su questo obiettivo siamo impegnati, aperti al dialogo e determinati".