Post elezioni comunali a Torre Annunziata. All’indomani della vittoria di Corrado Cuccurullo che ha sbaragliato al ballottaggio il suo avversario Carmine Alfano, con una percentuale di poco inferiore al 70 per cento, ci soffermeremo brevemente sull’analisi del voto, sugli sviluppi futuri dell’azione politica e su qualche curiosità riferita al ballottaggio.
Il calo dell'affluenza al voto
Il primo dato da analizzare è il calo drastico dell’affluenza alle urne, soprattutto al ballottaggio tra i due candidati sindaco. Domenica 23 e lunedì 24 giugno è andato a votare meno del 30 per cento degli elettori torresi. Da quando è in vigore la nuova legge sull’elezione dei sindaci, mai si era avuta un’affluenza così bassa nei ballottaggi a Torre Annunziata. Le sfide tra Cucolo e Sica (1995), Monaco e Matachione (2005), e Ascione e Alfieri (2017), avevano visto molti più elettori recarsi alle urne rispetto al recente ballottaggio tra Cuccurullo e Alfano.
In questa elezione, rispetto al primo turno, che ha visto un’affluenza pari quasi al 64 per cento, al ballottaggio non si è raggiunto il 30 per cento (29,86 per cento). Al calo fisiologico proprio dei ballottaggi, se n’è aggiunto un altro: la bufera abbattutasi su Alfano e la sua dichiarazione - a pochi giorni dal voto - di ritirarsi dalla competizione elettorale. Molti hanno inteso che comunque fossero andate le cose, il candidato di centrodestra avrebbe alzato bandiera bianca. E allora perché recarsi alle urne? Infatti per Alfano c’è stata una vera e propria déblacle, passando dai 7.123 voti del primo turno ai 3.048 del ballottaggio (oltre 4mila voti in meno). Molto meglio è andata a Cuccurullo che ha preso in meno solo 1.828 voti rispetto al primo turno, passando dalle 8.724 alle 6.896 preferenze. Va comunque sempre considerato che al ballottaggio non è andata a votare oltre la metà degli elettori rispetto al primo turno (9.944 voti validi contro 21.108).
A dire il vero, già alle ore 23,00 di domenica sera, con l’ultima rilevazione dell’affluenza alle urne, avevamo ipotizzato una vittoria schiacciante di Cuccurullo nei confronti di Alfano. Infatti l’affluenza alle urne nei seggi dove Cuccurullo aveva dominato al primo turno si manteneva alta (oltre il 30 per cento), mentre dove Alfano aveva conseguito più voti di Cuccurullo non superava il 14 per cento.
Ma al di là di queste considerazioni, bisognerebbe preoccuparsi non poco della disaffezione degli elettori verso la politica, ancor di più quando questa investe da vicino gli elettori, come l’elezione del proprio sindaco. Sta ai neo eletti consiglieri comunali, al sindaco e alla nuova squadra di governo far riacquistare fiducia ai cittadini verso le Istituzioni.
Le donne in Consiglio comunale
Nel prossimo consiglio comunale (l’ufficializzazione si avrà con la proclamazione da parte dell’ufficio centrale presieduto da un magistrato) la novità è rappresentata dal numero delle donne: 10, di cui 9 della maggioranza e 1 della minoranza (Zeppetella). Se, e come si dice, la professoressa dovesse dare le dimissioni (entrerebbe in Consiglio Salvatore Monaco), l’opposizione non sarebbe rappresentata dal gentil sesso, a meno che non si dimetta Alfano, in tal caso subentrerebbe Anastasia Quaranta di Orgoglio e Dignità.
Ex amministratori nel Consiglio comunale
Nella maggioranza ci sono 5 ex amministratori: Brunone Avitabile e Davide Alfieri, già consiglieri comunali, e Raffaella Celone, Emanuela Cirillo e Sofia Donnarumma, già assessori. Uno di questi potrebbe essere chiamato a rivestire la carica di presidente del Consiglio comunale.
Nella minoranza ci sono 4 consiglieri che già hanno rivestito tale carica: Michele Avitabile, Raffaele De Stefano, Mauro Iovane e Antonio Pallonetto.
Come potrebbe essere composta la nuova giunta
Gli assessori da nominare sono sette, compreso il vicesindaco. Al momento non si sa se il sindaco Cuccurullo opti per una giunta tecnica, politica o mista tecnico-politica.
Se si prenderà in considerazione il peso di ciascuna forza politica all’interno del consiglio comunale, 2 assessori potrebbero essere assegnati al PD (uno dei quali con la carica di vicesindaco), 2 a Torre Libera, 1 all’Area Socialista e 1 ai Popolari per la Pace. Ne rimarrebbe 1, che il sindaco potrebbe avocare a sé o assegnare ad uno dei partiti minori (+ Europa, Progressisti e Democratici, Azione), ciascuno presente in Consiglio con un solo rappresentante. Resterebbe, infine, da assegnare la carica elettiva di presidente del Consiglio comunale. Un'ipotesi suggestiva sarebbe quella di eleggere una donna: sarebbe la prima volta nella storia di Torre Annunziata che una rappresentante femminile rivestiirebbe la seconda carica istituzionale.
La seconda opzione, meno probabile ma già esperita in passato dall’allora sindaco Enzo Ascione, sarebbe quella di distribuire le otto cariche politiche (7 assessori e 1 presidente del Consiglio) fra tutte le forze politiche della maggioranza (sette).
Curiosità del voti al ballottaggio
Cuccurullo ha vinto la sfida con Alfano in tutti i seggi, tranne che nel seggio 26 di via Cavour (46-57 voti) e nel 21 di via Volta (39-42 voti). In nessun seggio Alfano ha superato la soglia dei 100 voti.
Il massimo dei voti in termini percentuali Cuccurullo l’ha avuto nella sez. 18 di via Pascoli (81,7%) e la n. 30 di via Gambardella (81,6%). Nelle sezioni 40, 41 e 45 Cuccurullo ha ottenuto lo stesso numero di voti: 181.