La tradizione partenopea di accendere fuochi durante la Festa di Sant’Antonio Abate, i cosiddetti “Fucarazzi di Sant’Antuono”, è antichissima e continua ad essere viva in molte comunità.
Il Fucarazzo non è solo uno spettacolo visivo, ma è anche carico di simbolismo. Il fuoco rappresenta la luce che scaccia le tenebre, la purificazione e la protezione contro il male. Accendere i Fucarazzi è un atto di devozione verso Sant’Antonio Abate e una richiesta di protezione per gli animali e le colture durante l’anno a venire.
Un po’ dappertutto, ma soprattutto a Napoli, si accumulano quintali di legno per poi darli in fiamme nella serata del 17 gennaio.
Da qualche anno, però, la situazione è sfuggita di mano e bande di giovani e giovanissimi fanno a gare a chi accende il falò più grande, mettendo in pericolo la loro incolumità e quella degli altri.
Vigili del fuoco e carabinieri stanno intervenendo un po’ dappertutto, a Napoli come in provincia, per spegnere i fuochi ed evitare che si propaghino.
A Torre Annunziata nel quartiere Penniniello sono dovuti intervenire i vigili del fuoco i quali, secondo quanto è stato riportato sulla pagina di Facebook del deputato Francesco Emio Borrelli, sono stati aggrediti da una banda di ragazzini per evitare che spegnessero il falò.
A Napoli sassi contro le auto delle forze dell’ordine, con i finestrini andati in frantumi. “La città di Napoli è sotto assedio da bande di centinaia di ragazzini. Lo avevano annunciato sui social che avrebbero fatto guerriglia urbana – ha dichiarato Borrelli -, e così è stato”.