Immigrati clandestini, senza permesso di soggiorno, sono stati beccati nell’operazione congiunta messa a segno dai vigili urbani insieme ai carabinieri ed ai funzionari dell’Ufficio Tecnico del Comune di Pompei in un multiresidence abusivo al civico 7 di Traversa Pironti. Un edificio di due piani dove sono stati creati 35 appartamenti, illegali e senza rispetto delle norme di sicurezza, trasformato in spazio abitativo dallo scantinato fino al torrino della terrazza. Gli agenti di Polizia municipale ed i militari dell'Arma hanno rinvenuto nello stabile, a soli 200 metri dalla piazza centrale di Pompei, extracomunitari, donne dell’Est dedite ai più svariati mestieri, clandestini privi di documenti ed altri extracomunitari senza permessi di soggiorno.
Una variegata comunità assortita da presenze di orientamenti sessuali differenziati e garconniére arredate a puntino per incontri extramatrimoniali è lo scenario inconsueto che si è presentato agli agenti che hanno partecipato al blitz nello stabile in cui l’illegalità è la regola, il rispetto della legge un’abitudine mai coltivata nella gestione e conduzione di un residence dove non esiste sicurezza.
L'indagine investigativa della Polizia municipale, agli ordini del colonnello Gaetano Petrocelli e del capitano Ferdinando Fontanella, ha consentito di accertare svariate forme di abusi edilizi, evasioni a prescrizioni amministrative, di sicurezza pubblica e di legge. Non vigeva, nello stabile, la formalizzazione dei contratti di affitto né veniva accertata l’identità degli inquilini. Riguardo ai servizi pubblici (ritiro spazzatura e consumo acqua) ed a quelli privati (gas ed energia elettrica) il proprietario era solito dichiarare l’utenza esclusiva che ripartiva successivamente, a suo piacimento, tra i “clienti”. Si intende bene che un centro di accoglienza senza regole, come quello di traversa Pironti, a parte le violazioni edilizie ed amministrative, costituiva un pericolo incombente per la comunità pompeiana, pronto ad “esplodere” alla prima occasione, considerato che l’ingresso in quelle cellule abitative non era soggetto a regole di sicurezza e di convivenza civile.
I clandestini fermati nella palazzina fuorilegge sono stati, per questo motivo, immediatamente segnalati alla Questura di Napoli dai militari di Pompei protagonisti dell’operazione. Sulla base dei dati segnalati sono partite immediatamente indagini internazionali atte a stabilire l’eventualità di presenze indesiderabili come pregiudicati o sospetti terroristi. Gli stessi clandestini, ospiti di quelle cellule abitative fuori controllo, hanno confessato la stipula di contratti di fitto “sulla parola” a 300 euro più il pagamento forfettario di luce, gas, acqua e spazzatura. Ecco perché sono state denunciate le evasioni amministrative alle diverse compagnie di distribuzione di acqua, telefono ed energia per uso domestico. Il titolare della palazzina, nuovamente sotto i riflettori delle forze di Polizia, ha precedenti in questi reati, già perseguiti e denunciati negli anni passati. Resta chiaro, comunque, che la sanzione è inferiore al guadagno e resta sempre la tentazione a riprendere l’illecito quando si calmano le acque.
twitter: @MarioCardone2
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