Sessantanove ordinanze di misura cautelare sono state eseguite dalla Guardia di Finanza di Napoli - Nucleo di Polizia Tributaria nell'ambito di una inchiesta su camorra e appalti che vede coinvolto il clan Zagaria, fazione dei Casalesi. Misure restrittive disposte per l'ex assessore della giunta regionale della Campania, ed attuale consigliere regionale NCD Pasquale Sommese, e per il sindaco di Aversa.
Sarebbero coinvolti anche altri amministratori locali, tra cui gli ex sindaci di Pompei, Claudio D'Alessio (per lui disposti i domiciliari, sarebbe accusato di turbativa d'asta), e San Giorgio a Cremano, Domenico Giorgiano (anch'egli ai domiciliari), funzionari pubblici, docenti universitari, imprenditori, commercialisti ed ingegneri. I reati contestati a vario titolo sono di corruzione, turbativa d'asta e concorso esterno in associazione mafiosa.
L'inchiesta condotta dalla DDA partenopea - procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, sostituti Maurizio Giordano, Alessandro D’Alessio, Luigi Landolfi, Catello Maresca e Gloria Sanseverino -, avrebbe smascherato una rete volta ad alterare le gare di appalto pubbliche in diverse province campane, in alcuni casi anche per agevolare organizzazioni criminali di stampo camorristico. Ben diciotto le gare d'appalto finite sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti. Tra queste, quella per la riqualificazione di Villa Bruno a San Giorgio a Cremano (recupero parco ed area ex fonderia, II lotto di lavori) e la realizzazione di un impianto di cremazione adiacente al cimitero di Pompei (fattispecie per cui è indagato l'ex sindaco della città mariana, Claudio D'Alessio).
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