Una nuova perizia balistica potrebbe scagionarlo, ma slitta alla prossima settimana la chiusura del processo contro F. V., 19enne del Parco Penniniello di Torre Annunziata, considerato dall'accusa il "baby-killer" assoldato da una donna di Pompei per uccidere l'ex marito.
Il giovanissimo imputato, assistito dall'avvocato Roberto Cuomo e all'epoca dei fatti minorenne, sta affrontando il processo con l'accusa di tentato omicidio, dinanzi al tribunale dei Minori di Napoli.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la notte tra il 9 e il 10 agosto 2014, il ragazzo del Penniniello tentò di uccidere Vincenzo Tufano, sparandogli, ma l'arma s'inceppò. Per questo episodio è stata già condannata l'ex moglie dell'uomo, Lucia Casciello, considerata la mandante. A settembre scorso, davanti al gup Elena Conte del tribunale di Torre Annunziata, la Casciello è stata condannata a 8 anni di reclusione con rito abbreviato.
Nell'ultima udienza, F. V. si è sottoposto all'esame ed ha risposto alle domande: "Ammetto di aver incontrato quella donna, ma non ho mai sparato". Per gli inquirenti, invece, il giovane oplontino sarebbe stato ingaggiato dalla Casciello, giunta al Penniniello alla ricerca di un killer per uccidere il marito. La scelta ricadde proprio su F. V., che avrebbe accettato l'incarico per poche centinaia di euro.
Nella prossima udienza, però, una nuova perizia balistica potrebbe svelare quanti colpi sarebbero stati esplosi in via Civita Giuliana a Pompei all'indirizzo della vittima designata, a che altezza, da quale distanza e con che tipo di pistola: tanti dubbi, infatti, sono stati sollevati finora dalla difesa dell'imputato, che potrebbe ottenere la nuova perizia balistica per fugare ogni dubbio.