L’appuntamento con la stampa è uno dei riti che accompagna l’avvio con la rituale raccolta delle uve dei vigneti nell’area archeologica di Pompei, riproponendo il tradizionale appuntamento, giovedì 25 ottobre, presso il vigneto della Casa del Triclinio estivo per celebrare la XIX edizione della vendemmia a Pompei, frutto del percorso scientifico di studio delle antiche tecniche di viticoltura. Nell’occasione un doveroso pensiero va ad un personaggio che di questa e tante altre iniziative ha fatto la storia nella Soprintendenza di Pompei. Parliamo della biologa Anna Maria Ciarallo, che ha praticamente fondato il Centro di Ricerche Applicate del sito archeologico più famoso al mondo. Un vero e proprio avamposto del CNR nel Parco Archeologico di Pompei, dove si analizza la struttura e il significato di molti reperti che esprimono i modi di vivere nell’antica Pompei.
Nello stesso tempo, il Centro di Ricerche Applicate conferisce impulso alla valorizzazione del sito archeologico con la produzione del vino e quella del cibo sulla base di antiche ricette, la produzione delle essenze e creme per la cosmesi, l’erboristeria su piante antiche e la creazione dell’orto botanico all’interno del Parco, la manifattura di tessuti formati da arbusti di ginestre, ecc..
Per la tradizionale vendemmia all’interno del Parco è previsto un brindisi di buon augurio alle ore 100 con il direttore generale Massimo Osanna e il prof. Piero Mastroberardino per celebrare la consolidata collaborazione con l’Azienda Vinicola Mastroberardino che, nell'ambito degli studi di botanica applicata all’archeologia condotti dal Laboratorio di Ricerche Applicate del Parco archeologico di Pompei, ha curato le ricerche preliminari, dell’impianto e della coltivazione dei vigneti dell’antica Pompei, oltre a dar vita al pregiato vino “Villa dei Misteri”.
Quest’anno si potrà degustare il Villa dei Misteri annata 2011, prima produzione frutto dell’uvaggio storico di Piedirosso e Sciascinoso, cui si aggiunge il primo raccolto di Aglianico. Risale infatti al 2007 l’ampliamento del progetto con l'individuazione di ulteriori aree da ripristinare a vigneto, destinandole integralmente alla coltivazione del nobile vitigno Aglianico - una delle varietà più rappresentative della viticoltura dell’antichità - naturalmente adatto alla produzione di grandi vini rossi da lungo invecchiamento.
E’ stata selezionata a tale scopo la forma di allevamento ad alberello, che meglio si adatta, nel microclima di Pompei, al vitigno Aglianico, in un connubio perfetto tra il vitigno di origine greca (“Vitis Hellenica”) e la tipica potatura corta ellenica. Il progetto ha dapprima interessato un’area limitata degli scavi, per poi ampliarsi fino a 15 aree coltivate a vigneto, ubicate tutte nelle Regiones I e II dell’antica Pompei (tra cui Foro Boario, casa del Triclinio estivo, Domus della Nave Europa, Caupona del Gladiatore, Caupona di Eusino, l’Orto dei Fuggiaschi). L’estensione totale è di circa un ettaro e mezzo, assicurando la produzione di circa 40 quintali per ettaro.
Il vino Villa dei Misteri rappresenta un elegante ambasciatore della cultura pompeiana, partenndo dal suo Parco Archeologico dove, insieme alla memoria, si valorizza il territorio nel rispetto del paesaggio e dell’ambiente.
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