Dopo una settimana in cui il Comune di Pompei ha navigato a vista riguardo ai turni pomeridiani dei dipendenti comunali, è partita oggi una comunicazione dalla direzione municipale rivolta ai dipendenti, che rende ufficiale l’inadeguatezza del fondo in cui si dovevano accantonare le indennità accessorie. Ne consegue che dopo il rilievo dei revisori dei conti si fermano le attività che prevedono la corresponsione di tali indennità, a partire dai turni pomeridiani dei vigili urbani, con le conseguenze pratiche che si possono immaginare in termini di servizi, di sicurezza e di immagine per una città come quella di Pompei ad alto impatto turistico.
«Con tutto il rispetto per gli altri Comuni, penso proprio che Pompei non possa essere lasciata fuori controllo da parte della polizia municipale nelle ore pomeridiane». Ha dichiarato il comandante Gaetano Petrocelli, augurandosi che nell’incontro di lunedì con le organizzazioni sindacali sarà ancora possibile trovare risorse sufficienti per corrispondere le legittime indennità aigli agenti, che tra l’altro risentirebbero in forma grave di un taglio di 200 euro mensili sul bilancio familiare.
E’ presto ancora per parlare di responsabilità dal momento che non sono stati neanche chiariti i termini della questione, ma una cosa è necessario sottolinearla: non un solo consigliere comunale ha preso la parola (neanche per chiedere informazioni) sulla grave problematica di regolarità dei servizi municipali che, alla data dell'ultima seduta svolta, già bolliva in pentola. Segno evidente dell’inadeguatezza di tutta una classe dirigente che a tutt’oggi è al comando della città. Si tratta praticamente gli stessi uomini (direttamente o rappresentati da sostituti politici) degli anni in cui è emersa, a quanto si dice, la prima configurazione del fondo di salario accessorio per il personale, da cui sarebbero successivamente state attinte risorse per le cosiddette carriere orizzontali di alcuni funzionari del Comune di Pompei.
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