La maggioranza implode ma il sindaco di Pompei, Pietro Amitrano, non si scompone. Intona il suo inno di Palazzo: “finché la barca va...”. Ha perfettamente ragione perché, a parte le schermaglie dei “delusi”, non c’è effettivamente nessuno che abbia intenzione di sottrargli la poltrona di comando della città per il semplice motivo che è una poltrona che brucia, nel senso che riserva per il futuro prossimo delusioni e mortificazioni derivanti in gran parte da un’eredità pesante ma anche dall’insipienza inconcludente dell’attuale amministrazione.
“L’avevamo detto”, dichiara in un comunicato stampa “Alternativa Pompeiana & Progetto Democratico”, forte dell’unico consigliere comunale Raffaele Di Gennaro che recentemente, per sottolineare maggiormente la sua autonomia, ha lasciato il gruppo consiliare in cui era entrato (con Caravetta e La Marca) ed è entrato in quello misto.
“E’ necessario impegnarsi per creare le condizioni di un serio cambiamento di rotta - esortano nel loro documento politico Di Gennaro e compagni -. Altrimenti sarà sempre la città a farne le spese”.
Evidentemente è stato del tutto rimosso il ricordo della loro adesione alla maggioranza, presa all’ultimo momento, quando i cavalli erano stati già attaccati al carro, per cui si conoscevano dall’inizio direzione e compagni di viaggio. All’epoca, gli esponenti politici che fanno riferimento all’area sud di Pompei hanno ragionato esattamente come gli altri: nell’esclusiva ambizione di entrare nella stanza dei bottoni. Ora che i conti non tornano, corrono ai ripari, chiedendo il cambiamento di rotta e qualificandosi come "grilli parlanti".
Ma quale rotta se i cavalli sono sempre gli stessi? Ragionamento analogo vale per il duo silente Di Martino - Perillo. Il dato significativo però è un altro. I tre contestatori della maggioranza non si sono coalizzati tra loro e non hanno cercato di tessere alcuna alleanza con la minoranza. Anzi, hanno respinto qualche timida avance. Evidentemente hanno fatto un prudente passo avanti (nella contestazione del sindaco di Pompei) riservandosi tutto lo spazio della retromarcia. Vale a dire del rientro nei ranghi in caso di bufera. Tutto questo Amitrano lo ha capito bene e prosegue il suo mandato tra un flop contabile e la concessione di una cittadinanza onoraria, canticchiando ”finché la barca va...".
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