La lunga lista di politici regionali e dei due Comuni interessati (Castellammare di Stabia e Pompei), dei tecnici degli Enti territoriali e dell’Ente Autonomo Volturno, presenti al tavolo regionale del 6 dicembre per risolvere la vertenza riguardo la chiusura della stazione della Circumvesuviana di Ponte Persica (contrada al confine tra Pompei e la città stabiese), non contiene alcun nominativo della minoranza del Consiglio comunale mariano.
Un motivo in più per il capogruppo Alberto Robetti di avanzare riserve riguardo alla conclusione del tavolo.
Alla fine, se i sindaci del Comune di Pompei e di Castellammare di Stabia, Pietro Amitrano e Antonio Pannullo, hanno ottenuto lo stop dei lavori del cantiere a Ponte Persica per motivi di ordine pubblico, non hanno raggiunto l’obiettivo principale, vale a dire la variante al progetto (avallata dalla Regione Campania) per tenere aperta la stazione.
In alternativa è stato ottenuto l’impegno di elaborare un piano alternativo che potrebbe consentire ai residenti della zona di arrivare nelle Stazioni di Pioppaino (in territorio stabiese) e di Moregine (in territorio pompeiano) senza rischi, ritenendo per alti versi esecutiva la chiusura della stazione di Ponte Persica.
Ed ancora, le due Amministrazioni comunali interessate, concordemente con Regione Campania ed Eav, hanno allo studio un percorso sicuro (forse una passerella scorrevole) di percorrenza dal quartiere di Ponte Persica verso le due stazioni della Circumvesuviana più vicine.
“Non posso esprimere pareri riguardo alle iniziative che saranno adottate perché non me conosco il dettaglio - ha dichiarato Robetti, che è un tecnico radicato sul territorio di Ponte Persica, che ha partecipato alle fasi precedenti della vicenda, assumendo, anche in Consiglio comunale, la difesa degli interessi dei residenti di Ponte Persica -. Mi dispiace non essere stato invitato al tavolo - ha proseguito Robetti -perché ne avrebbe giovato la trasparenza dell’accordo concluso, inoltre avrei potuto fornire il mio contributo di tecnico”.