Numerosi manifestanti provenienti dal quartiere di Ponte Persica sono intervenuti oggi (22 novembre) durante lo svolgimento del Consiglio comunale a Pompei per manifestare il loro disagio a causa della imminente soppressione della omonima fermata alla Stazione della Circumvesuviana, al confine tra la città mariana e Castellammare di Stabia.
Da molti i treni Circum sono considerati l’unico mezzo di trasporto per i pendolari (studenti e lavoratori) e di collegamento con il centro di Pompei e gli altri Comuni vesuviani. Ponte Persica è una di quelle periferie di Pompei sita su un territorio di cerniera tra due campanili diversi. Motivo principale per essere troppo spesso dimenticati. «Si ricordano di noi solo quando dobbiamo pagare le tasse». E’ la denuncia che arriva dalla popolazione della zona, in tutto 700 famiglie su una strada che porta da Pompei a Castellammare di Stabia.
Riguardo alla soppressione della Stazione locale dell’EAV - dove sono in corso i lavori di raddoppio sulla linea Napoli/Sorrento - tratta Torre Annunziata/Castellammare - il Comune di Pompei ha già comunicato di aver incontrato i vertici dell'azienda di trasporto per la convocazione di un tavolo di concertazione riguardo una soluzione al problema che sia condivisa dai residenti di Ponte Persica.
Era presente le delegazioni delle Amministrazioni comunali di Pompei e di Castellammare di Stabia. «E' una situazione delicata e di difficile risoluzione. La soppressione della fermata era stata prevista già dieci anni fa in una Conferenza di Servizi. E fu approvata dalle Amministrazioni dell’epoca. Per anni la vicenda era rimasta ‘congelata’, oggi sono cominciati i lavori, che non possono essere fermati». E’ quanto comunicato alla stampa ed, a voce, ai residenti di Ponte Persica, alla fine del Consiglio comunale, dal sindaco Pietro Amitrano e compagni.
Si può solo immaginare il tumulto che è seguito a tali dichiarazioni, interpretate come “una lavata di mani”. Per la minoranza ha presentato un’interpellanza al sindaco il consigliere comunale Alberto Robetti, che ha inteso dimostrare, con una serie di dati, che immediatamente dopo la risoluzione progettuale della Direzione della Circumvesuviana è iniziata una raccolta di firme per manifestare all’EAV il disagio sociale che avrebbe creato all’utenza una simile scelta. Sarebbe anche partita una risposta scritta dell’azienda con la promessa di rivedere la propria decisione.
Al momento le Amministrazioni comunali di Pompei e Castellammare di Stabia avrebbero deciso la seguente strategia: incontrare il presidente del CdA EAV, Umberto de Gregorio, in una riunione a tre con la Regione Campania. L’intento sarebbe di trovare una soluzione condivisa che potrebbe essere quella di una variante al progetto avallato dalla Regione.
Sta di fatto che la chiusura della Stazione di Ponte Persica è stata presentata ai residenti locali come inevitabile a meno di soluzioni assunte in alte sfere. Da parte sua il sindaco di Pompei ha annunciato già per oggi stesso il primo incontro in Regione per fissare la data di un tavolo tecnico, in tempi strettissimi.
Molti residenti non sono stati tranquillizzati da questa notizia. «Se sarà soppressa la Stazione di Ponte Persica - avvisano - i nostri figli dovranno fare ogni mattina circa un chilometro a piedi tra mille insidie di un territorio insicuro per il traffico, l’ambiente (in cui sono frequenti gli allagamenti) e la criminalità molto diffusa». Ci sarà, dunque, pericolo per la sicurezza dei ragazzi di Ponte Persica. Di chi la responsabilità?
I più esagitati minacciano azioni estreme di difesa della Stazione locale. Dimostrano, alla fine, di non nutrire grande fiducia riguardo all’affidabilità dei vertici della Circumvesuviana: «Da due anni stiamo ancora aspettando la costruzione del ponte», dicono.
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