Un comunicato stampa di protesta congiunto dei sindacati dei lavoratori (Cgil, Cisl, Uil, Unsa, Flp) degli scavi archeologici di Pompei contro la politica di gestione del personale addetto alla vigilanza da parte del direttore generale Massimo Osanna. Secondo i sindacati questi sarebbe inadeguato a far fronte alle iniziative di valorizzazione del sito ed all’accresciuto numero dei visitatori, oltre ai numerosi progetti di restauro appaltati con il GPP (Grande Progetto Pompei). Osanna, sempre secondo i sindacati, avrebbe fatto fronte alle carenze di organico per fronteggiare l’enorme crescita di afflusso turistico con forti assunzioni di personale della società in house e con contratti di consulenza, penalizzando e mortificando il personale di ruolo. Su questo argomento è stato indetto lo stato d’agitazione.
Intanto, sul giallo della sparizione negli Scavi di Pompei di una borchia di bronzo, applicata assieme ad altre tre, sulla riproduzione di una porta lucana antica nella Mostra “Pompei e i Greci” presso la Palestra Grande degli Scavi di Pompei, arriva la precisazione personale del rappresentante Unsa Michele Cartagine.
“La scoperta della mancanza del reperto è stata rilevata nella serata di ieri, alle ore 19,15 circa, in occasione dello scambio di consegna dei custodi Luigi Foriello e Laura Luongo, che a quell’ora entravano in servizio”. Precisazione importante per la tesi che portano avanti i sindacati, ossia sulla maggiore professionalità del personale interno rispetto a quello Ales.
“Del resto - prosegue il comunicato stampa - come si fa a dire che il furto sia avvenuto di notte o di giorno quando all’interno dell’area della Mostra “Pompei e i Greci” il sistema di allarme e di videosorveglianza non è collegato con la Sala regia della Soprintendenza?”.
La conclusione del comunicato è nella speranza che sia fatta chiarezza, da parte della Magistratura, sulle responsabilità di questo nuovo disguido, così come è avvenuto in occasione del crollo di un muro, qualche mese fa. In breve i sindacati hanno visto nella dichiarazione di Osanna, l’intenzione di coprire le responsabilità di custodia del personale Ales, che provvede ordinariamente al controllo diurno della Mostra.
Diversa la posizione nell’ambito della Direzione della Soprintendenza, dove si punta a sdrammatizzare la rivalità che esiste tra le due categorie di custodi (in organico e a contratto), spiegando che non esiste alcuna premeditata intenzione di attribuire ad alcuno demeriti e/o responsabilità del caso.