«Breve ed intensa». Il prefetto Donato Cafagna commenta con queste parole la sua breve esperienza da commissario prefettizio al Comune di Pompei.
Cinque mesi a “mezzo servizio” con il coordinamento delle forze dell’ordine impegnate nei controlli della Terra dei Fuochi, dal momento che dal mese di agosto 2016 (quando fu disciolta l’amministrazione Uliano per pervenuta mancanza del numero legale del Consiglio comunale) Cafagna ha svolto entrambi gli incarichi.
Ora il funzionario del Governo attende di sapere la data (probabilmente la settimana prossima) in cui entrerà in servizio nella sua regione di origine (la Puglia) ricoprendo il delicato incarico di direzione della Prefettura di Taranto.
«Sarà l’occasione di completare la mia competenza nel settore dell’inquinamento ambientale - ha spiegato -. Nella Terra dei Fuochi mi sono interessato di smaltimento dei rifiuti mentre a Taranto mi dovrò occupare di inquinamento industriale».
Lascia la Campania, Cafagna, portando con sé un ottimo ricordo della popolazione con cui ha avuto in numerose occasioni contatti diretti. «Sia a Pompei che nella Terra dei Fuochi - ha proseguito - ho avuto numerose prove di appassionata partecipazione da parte di tante associazioni e di privati cittadini».
Alla domanda su quali settori pensa di essere intervenuto con maggiore incisione nella breve durata del suo mandato, ha risposto: «Nell’incentivazione di controlli di legalità urbanistica e commerciale in cui hanno operato i vigili urbani, perché l’impresa privata dev’essere sostenuta ma nello stesso tempo incanalata sui binari del rispetto delle regole».
Cafagna ha fatto chiaramente riferimento ai numerosi blitz della Polizia Locale presso alberghi, ristoranti e negozi, prevalentemente nell’area archeologica ma anche in altri quartieri di Pompei. Altra materia in cui Cafagna ritiene di essere intervenuto efficacemente è quella della prevenzione con il settore della protezione civile, affidato al comando della Polizia Municipale, il controllo della stabilità strutturale delle scuole di Pompei e la redazione di un piano di fuga contro il rischio sismico e vulcanico.
Infine Cafagna ha operato interventi di miglioramento di un bilancio comunale che resta ai limiti del dissesto e non giustifica affatto gli scenari di grandezza che si vanno delineando nei progetti elettorali delle varie coalizioni pronte a scendere in campoo, mentre a Pompei c’è urgenza di regole certe, conti in ordine e strade sicure.
twitter: @MarioCardone2
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