C’è unità o diversità di pareri nelle varie componenti della maggioranza sul piano del Governo per la costruzione di un Hub ferroviario collegato direttamente agli scavi di Pompei.
Alcuni segnali farebbero pensare ad un dibattito interno, come le dichiarazioni del sindaco Uliano (prima contrarie, poi favorevoli) e quelle di alcuni consiglieri regionali, che a vario titolo partecipano al dibattito mediatico.
«La maggioranza amministrativa di Pompei è compatta sulla posizione di contrasto al piano ferroviario indirizzato alla costruzione dell’Hub FS/EAV proposto a Roma dai ministri Franceschini e Del Rio il 22 settembre 2015, alla presenza di tutti i sindaci della Buffer Zone». La strategia politica dichiarata dal presidente del Consiglio comunale Alberto Robetti una decina di giorni fa, è rimasta più o meno la medesima. Mentre prima aveva come obiettivo primario la riunione plenaria (maggioranza e opposizione) del Consiglio comunale, adesso Robetti annuncia che il piano Hub sarà approfondito nelle commissioni consiliari. In pari tempo, il presidente dell'Assise cittadina chiarisce che non è sua intenzione aprire una polemica sull’argomento con il consigliere regionale Pd Antonio Marciano (che ha proposto la soluzione di dibattito in un Consiglio comunale monotematico) o con altri suoi colleghi. Robetti spiega il suo punto di vista che, dichiara, è condiviso dalla maggioranza. Tanto è vero che l'ha rappresentata insieme al sindaco Uliano in un recente tavolo aperto sull’Hub con la V Commissione speciale regionale diretta dal presidente Pasquale Sommese.
Il piano di confronto politico sulla costruzione del polo ferroviario di congiunzione dell’alta velocità a Pompei è esclusivamente locale. Ogni decisione sull’argomento riguarda solo il sindaco e gli amministratori della città mariana, che sono gli unici titolati a rappresentare a tutti i livelli gli interessi del ceto locale. Capita, al contrario, che altri politici subentrano nel dibattito con lo scopo di farsi pubblicità o al fine sostenere gli interessi della loro parte politica (sarebbe il caso del consigliere regionale Mario Casillo).
«Il nostro unico riferimento condiviso a livello regionale è rappresentato dal presidente Vincenzo De Luca». Chiarisce senza mezzi termini Robetti, sgombrando il campo da rappresentanze o tutele ai vari livelli istituzionali riguardo al piano Hub . «Abbiamo concordato in un documento condiviso le nostre osservazioni motivate al piano ferroviario - prosegue -. In particolare difendiamo le stazioni ferroviarie “storiche” contro quella dell’Hub, che non è tecnicamente idoneo a far arrivare a Pompei l’alta velocità che si ferma a Napoli».
A farla breve, per Robetti e compagni (quindi anche per Uliano) il piano Hub non è altro che un alibi per tagliare il centro storico mariano fuori dai flussi turistici, cosa che succederebbe con la creazione di una nuova stazione ferroviaria nella periferia occidentale di Pompei, dotata di un ampio parcheggio ai limiti della città moderna e di un percorso agevolato diretto all’ingresso di Porta Marina Superiore. Secondo Robetti «non è vero che il sindaco Uliano cambia di volta in volta opinione sull’Hub, affermando, invece, sempre gli stessi principi ma con argomentazioni differenti. Altri nella politica pompeiana la pensano diversamente. Ritengono che si stia cercando (senza riuscirvi sempre) di esprimere una sintesi tra posizioni distinte in seno alla maggioranza», ha concluso.