A cura della Redazione

 

Il giorno prima non rispondeva al telefono e rifiutava le dichiarazioni alla stampa. Il successivo, il sindaco di Pompei Nando Uliano non ha potuto esimersi dall’entrare in campo mettendo a nudo la sua vocazione al martirio. Ha minacciato di incatenarsi con fascia tricolore ai cancelli degli Scavi di Pompei se il Governo non fa marcia indietro sull’Hub (brutta parola inglese che significa polo) ferroviario. Quella del primo cittadino non è l’ultima trovata pubblicitaria per aumentare il numero dei turisti a Pompei ma il segno dell’esasperazione di un sindaco che si è stancato di fare la “ruota di scorta” nell’amministrazione di un patrimonio culturale che il destino ha assegnato alla comunità che rappresenta.

E’ toccato invece all’assessore Margherita Beatrice, con delega ai siti Unesco, spiegare la posizione di “distanza dal progetto”. «Pompei non ha bisogno di più turisti, ma di turisti che si fermino in città e di una efficace rete di accoglienza». Ha spiegato l’assessore.

In sostanza, Pompei non ha bisogno di un hub perché è essa stessa hub (ovvero polo) turistico bei confronti delle varie presenze archeologiche vesuviane. Sul piano della strategia politica si ipotizza, a Pompei, di dare il via ad un fronte comune, tra maggioranza ed opposizione politica, per dire «no» al progetto di costruzione di un Hub tra le reti della Ferrovia dello Stato e la Circumvesuviana. L’intento del ceto politico maggioritario è di bocciare all’unanimità, quando sarà presentata in Consiglio, la variante al piano regolatore, prevista dal progetto Franceschini-Delrio, che prevede il polo ferroviario pompeiano formato dalla costruzione della nuova stazione «Pompei Scavi» sull'innesto della linea RFI Napoli - Salerno con la linea della Circumvesuviana Napoli - Sorrento.

L’iniziativa politica è partita il 4 gennaio con la convocazione da parte del presidente del Consiglio comunale Robetti di una riunione plenaria informale dei consiglieri comunali. La tappa successiva dovrebbe essere  un Consiglio comunale monotematico che avrebbe lo scopo di mobilitare la società civile contro un provvedimento considerato lesivo degli interessi locali. E’ un film che abbiamo già visto in precedenza. Non ha mai portato a nulla di positivo. Allo stesso tempo va precisato che l’opera pubblica prioritaria nella buffer zone riguardo ai trasporti pubblici è quella che prevede l’interramento del tratto dei binari della Circumvesuviana che attraversa Pompei. Parliamo di un’opera che attende da anni di essere finanziata e che  meglio conferirebbe ordine al traffico che ruota intorno all’area archeologica di Pompei.

Seconda considerazione è che Renzi e compagni non possono pensare di mettere in campo un’opera che riguarda Pompei e che costa ben 31 milioni di euro, senza che siano previste nel piano finanziario infrastrutture di contesto. E’ sorprendente che una delegazione pompeiana sia stata invitata a Roma per essere messa al corrente di un progetto già confezionato con l’unico scopo di chiedere in un secondo momento il voto favorevole sulle autorizzazioni necessarie. A questo punto  la maggioranza politica che governa Pompei ha validi motivi per essere contrariata.

Nella riunione del 22 settembre del 2015 del comitato di gestione della «buffer zone» è stata prevista la costruzione di una stazione servita da parcheggi, collegata all’ingresso di Porta Marina Superiore degli scavi archeologici da un viadotto pedonale sopraelevato. In conclusione l’Hub progettato non è altro che “un cavallo di Troia” che nasconde il progetto di creare un asse commerciale prioritario sulla Stazione che deve essere realizzata, che diventerebbe così un vero e proprio centro commerciale per turisti. In tutto tra la progettazione, la fase di cantiere e il collaudo sono stati previsti 40 mesi ma quanti ne serviranno, con l’aria che tira, a creare il consenso intorno all’iniziativa governativa? Chi di competenza dovrà avere argomenti validi ed efficaci per dimostrare che le opere che saranno realizzate per la creazione di un hub ferroviario saranno vantaggiose per il business turistico vesuviano. La costruzione della stazione ferroviaria è stata presentata dai ministri competenti come il sistema per avvicinare ulteriormente (dopo l’alta velocità) Roma ed il Centro Italia a Pompei. Sarebbe opportuno cogliere l’occasione di mettere mano alla rete complessiva dei trasporti sui territori vesuviani sotto vincolo Unesco. Qualcuno si è già mosso in questo senso. Risulta già partita l’istanza da parte dell’assessore alla Cultura e ai Lavori pubblici del Comune di Torre Annunziata, Antonio Irlando, che punta alla creazione di un percorso ferroviario parallelo alla bretella che collega il Porto turistico oplontino (in via di realizzazione) ed il rinomato sito archeologico. Il timore degli operatori locali che l’opera complessiva di Hub più servizi collegati possa tagliarli fuori dal turismo archeologico, può essere combattuto solo con un progetto articolato che preveda in pari tempo trasporti, servizi e strade di collegamento nella buffer zone con l’offerta culturale differenziata per classi di utenza. In poche parole, è utile tagliare i tempi di percorrenza per arrivare a Pompei dai centri dell’Italia centro-settentrionale per le visite brevi del sito, ma è altrettanto necessario offrire un servizio di accoglienza di prestigio agli estimatori dell’arte antica che intendono soggiornare a Pompei e dintorni, interessati al turismo culturale riflessivo e differenziato. Soprattutto è urgente il varo della legge speciale per Pompei che preveda il sostegno economico  ai servizi ambientali e stradali e per le infrastrutture che devono essere dello stesso livello dell’accoglienza turistica che si vuole mettere in campo.

Dopo tutto ciò appare più prudente ed indicativo il commento dell’Arcivescovo Tommaso Caputo (dopo le dichiarazioni di Uliano non poteva farne a meno) in relazione a futuri progetti per migliorare l'accesso e la fruizione degli Scavi archeologici da parte dei turisti.

«E' vivo l’interesse della Prelatura per ogni progetto che riguardi la vita e lo sviluppo di una comunità fortemente consapevole del suo straordinario ruolo di centro culturale a livello universale e, quindi, di grande attrattiva turistica e, allo stesso tempo, di autentico faro di spiritualità - di respiro non meno ampio - con il Santuario fondato dal Beato Bartolo Longo, la prima pietra della «Nuova Pompei» costituita e tenuta costantemente in vita come la città della carità e della solidarietà cristiana». Ha dichiarato il Vescovo-Prelato di Pompei, che ha messo in risalto «la duplice vocazione» del centro vesuviano. «E' in questa luce - ha concluso mons. Caputo - che va valutata ogni proposta. Non avendo conoscenza specifica del progetto in esame, è utile rinviare il tempo dei pronunciamenti».