Il nuovo hub “Pompei Scavi” progettato dalle Ferrovie dello Stato, che ha ricevuto in questi giorni l’ok dell’assemblea dei sindaci dell’area vesuviana, dovrebbe sorgere ad alcune centinaia di metri dall’ingresso di Porta Marina.
Si tratta di un progetto ambizioso, destinato a fare di Pompei Scavi l’ombelico turistico del Bel Paese, collegando lo svincolo ferroviario al parco archeologico, al mare ed alla rete nazionale di alta velocità. Iniziativa che in parte (riguardo specialmente ai percorsi brevi) tende a superare il trasporto turistico su gomma. Altro elemento di non secondaria importanza è la previsione (nel progetto) di un parcheggio con ducento stalli per le vetture. Nonostante queste premesse, il progetto dell’hub pompeiano non basta da solo a risolvere il problema del traffico eccessivo che attualmente ingessa i Comuni della "buffer zone", la zona cuscinetto comprendente i territori in prossimità degli scavi archeologici di Pompei.
Per chiudere il cerchio, al fine di ottimizzare l’intervento urbanistico che si prefigge di conferire sistematicità ai trasporti pubblici dell'area (che comprende il territorio costiero che va da Castellammare di Stabia a Portici) è necessario ripescare al più presto il vecchio progetto, accantonato dalla giunta regionale Caldoro. Esso prevedeva l’interramento di un tratto di strada ferrata della Circumvesuviana, lungo alcuni chilometri, ed il collegamento delle due stazioni della ferrovia locale che servono il centro turistico e quello religioso.
La Circumvesuviana, percorrendo il territorio della città di Pompei, la taglia letteralmente in due mentre i passaggi a livello (quello più importante è sito a via Nolana, arteria di collegamento della città mariana con i paesi vesuviani) bloccano il traffico cittadino ogni trenta minuti. I riflessi negativi di tale stato di cose per l’economia e la vita sociale di Pompei e degli altri Comuni dell’area vesuviana sud orientale sono evidenti a tutti. Ne deriva che i due progetti (quello dello svincolo F.S. e quello d’interramento del tratto della linea ferrata) sono complementari tra loro. Lo svincolo ferroviario da realizzarsi al confine tra Pompei e Torre Annunziata con una dote (si fa per dire, perché al momento non si è capito chi metterà i soldi) di 35 milioni di euro e due anni e mezzo di lavori pubblici programmati, deve essere necessariamente completato (senza ulteriori indugi) congiuntamente a quello d’interramento delle Circumvesuviana lungo il tratto Torre Annunziata-Scafati. Il ceto politico locale (e non ci riferiamo solo a quello dei Comuni vesuviani interessati) farebbe bene a questo punto a darsi una mossa. Contribuire criticamente per migliorare il progetto FS redatto sulla base di una vecchia proposta delle Tess (ex società di sviluppo regionale) e sulla dotazione infrastrutturale già esistente (riguardo al sistema rotaie).
Non serve a nulla sbandierare (da ogni parte politica e ad ogni livello) primogeniture o investiture istituzionali. Il territorio della buffer zone viene servito bene solo se preventivamente è stato alleggerito dal peso eccessivo del traffico locale. La questione si può risolvere solo interrando i binari che tagliano in due Pompei.