Il Comune di Pompei ha aderito al progetto regionale per l’assegnazione di “voucher lavoro” previsto per “interventi per lavori occasionali” con lo scopo dichiarato di reinserire nel mondo produttivo forze espulse dal mondo del lavoro.
Alla fine è previsto l’arrivo a Pompei di trenta operai che potranno guadagnare circa 2 mila euro a testa. Saranno assunti mediante una graduatoria istituita dalla stessa Regione Campania. Questa forza lavorio sarà impiegata in lavori di manutenzione di cui c’è vasta domanda dal centro storico della città di Pompei fino alle periferie abbandonate. Soddisfazione è stata espressa dal consigliere comunale Pd, Angelo Calabrese, che segue il comparto sociale per incarico del sindaco Uliano.
Calabrese, con una sua dichiarazione, diffusa con un comunicato stampa, ha rappresentato la sua soddisfazione perché a suo parere sono stati raggiunti due obiettivi: aiutare economicamente un certo numero di disoccupati traendo beneficio dall’opera che essi presteranno sul territorio pompeiano.
Una dichiarazione che gli fa onore perché il politico non fa differenza sul fatto che l’aiuto economico probabilmente non andrà a beneficio di cittadini di Pompei. Il fatto è che misure del genere hanno anche un’intelligenza economica perché rimettono in moto il meccanismo lavoro-consumi che da solo può risollevare lo stato di crisi del territorio.
Difatti una città come Pompei che si fonda principalmente sul commercio (e sull’agricoltura) c’è bisogno di un ceto di consumatori per incrementare la spesa e far ripartire il settore. Calabrese si è detto speranzoso che una misura del genere (riservata nello specifico ai disoccupati) sia allargata in futuro ai senza lavori, un esercito silenzioso di disperati che è necessario aiutare prima che sia troppo tardi.